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Lo zio di Shiri Bibas a Roma: "Non so se sono vivi o morti"

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Roma, 8 apr. (askanews) - "Adesso non sappiamo" se i nostri familiari "sono vivi o sono morti, per la nostra famiglia è una disgrazia molto grande". Lo ha detto, durante una conferenza stampa a Roma, Bezalel Schneider, lo zio di Shiri Bibas, una degli ostaggi israeliani di Hamas rapita lo scorso ot...

Roma, 8 apr. (askanews) – “Adesso non sappiamo” se i nostri familiari “sono vivi o sono morti, per la nostra famiglia è una disgrazia molto grande”. Lo ha detto, durante una conferenza stampa a Roma, Bezalel Schneider, lo zio di Shiri Bibas, una degli ostaggi israeliani di Hamas rapita lo scorso ottobre insieme al marito Yarden e ai figli Ariel e Kafir, rispettivamente 4 e 1 anni. Bezalel Schneider è il fratello della madre di Shiri, uccisa il 7 ottobre dal movimento integralista islamico palestinese a Nir-Oz.

“Sono venuto in Italia – un Paese che mi piace molto e dove sono stato tante volte con mia moglie e con i miei nipoti, in particolare nel nord sul Lago di Garda e sul Lago Maggiore, oltre che a Venezia”, ha raccontato Bezalel Schneider, che fa parte di una delegazione di familiari di israeliani rapiti o uccisi, “Mi dispiace molto che questa volta sono venuto per raccontare la tristezza che abbiamo nella nostra famiglia per questa disgrazia che è successa il 7 ottobre. In questa data, sono venute quelle che a volte sono chiamate persone cattive: mio fratello dice che nemmeno gli animali” fanno cose del genere.

“Terroristi che sono entrati dove abitava mia sorella, nel kibbutz, alle 6.30 del mattino, quando uno dorme, sono arrivati a casa sua e hanno bruciato la casa dove mia sorella era insieme con suo marito e non li hanno lasciati uscire”, ha proseguito, con la voce rotta dalla commozione e mostrando spesso foto dei suoi congiunti, “Sono stati uccisi soffocati, questo ci fa ricordare quello che c’è stato tanti anni fa con i nazisti”.

“In una casa molto vicina al loro kibbutz abitavano mia nipote Shiri e suo marito Yarden con i due bambini, che avevano 9 mesi e 4 anni quando sono stati rapiti”, ha proseguito Bezalel Schneider nel suo racconto. “Hanno portato il padre da solo sulla motocicicletta, nel posto passeggero ferito alla testa, e la madre con i bambini piccoli di 4 anni e 9 mesi, che non sa nemmeno camminare”, ha proseguito. “Lei in pigiama, scalza e senza scarpe, costretta a camminare sulla terra tra le pietre. Nessuna considerazione”.

“Non sappiamo adesso se sono vivi o sono morti, per la nostra famiglia è una disgrazia molto grande”, ha aggiunto, “Come si può spiegare che gente innocente, nel pieno della notte, mentre sta dormendo, viene presa, ammazzata, ferita o violentata? È qualcosa di disastroso. Non voglio continuare, perchè capite che sono cose che non possono entrare nella testa di una persona che è umana. Chi fa queste cose non può essere descritto come un essere umano”.