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Lucca, falsifica test del Dna del figlio per far credere che il padre sia un imprenditore: condannata

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Una donna falsifica il test del Dna a Lucca: il caso è finito in tribunale e la donna è stata condannata.

Falsifica il test del Dna facendo credere all’attuale compagno che il figlio fosse il suo. La vicenda paradossale è avvenuta a Lucca. Una donna è stata condannata in primo e secondo grado, oltre che al pagamento delle spese processuali.

Falsifica test del Dna del figlio: la vicenda

La donna sarebbe stata pienamente consapevole della non paternità dell’uomo, ma avrebbe tenuto all’oscuro il padre non biologico del bambino. La richiesta del test del DNA, fatta direttamente dall’uomo, avrebbe portato la donna a compiere il gesto.

Falsifica test del Dna del figlio: i risvolti

Intanto la falsificazione del referto medico non sarebbe l’unica novità. Il bambino che ora ha quattro anni dovrà rinunciare al cognome: a stabilirlo è stata infatti la Corte d’Appello di Firenze.

Falsifica test del Dna del figlio: la condanna

La vicenda ha come protagonisti un bambino, un imprenditore e la sua ex compagna. I dubbi dell’uomo risalgono a qualche anno fa quando, improvvisamente, decide di acquistare un kit per stabilire la paternità. L’invio del test presso un laboratorio fuori regione non lascia alcun dubbio, ma la donna mette in dubbio tutto e chiede di ripeterlo.

Il secondo nuovo test, anche questa volta risultato come la precedente, viene però modificato dalla donna. L’idea di nascondere la verità sulla paternità del figlio prende il sopravvento. La donna ritira i risultati di laboratorio e falsifica il test del dna fotocopiando l’originale e modificando varie parti. A questo punto la vicenda arriva in tribunale, proprio in seguito alla richiesta dell’uomo di chiedere una copia che possa confermare il risultato. La perizia stabilisce un terzo test che, di fatto, conferma l’esito: il figlio non è dell’uomo.

Il test di paternità è al centro di un’altra vicenda. Da circa trent’anni si rincorrono infatti le indiscrezioni relative alla nascita del principe Harry, secondogenito di Lady Diana e di suo marito Carlo. Harry è sempre stato indicato come una sorta di “pecora nera” della famiglia reale inglese. L’ipotesi non avrebbe alcun carattere e valenza di tipo scientifico, non trattandosi di un vero e proprio test di paternità. Certo è che le ipotesi a tal riguardo si sono sempre rincorse e anche con molta frequenza. La perizia biometrica è stata fatta da Ezio Denti, investigatore privato e criminologo che ha analizzato diversi aspetti del viso di Harry e Carlo.