Quasi un quarto di secolo è trascorso dalla tragica morte di Lady Diana avvenuta nel tunnel del Ponte de l’Alma a Parigi, insieme al compagno Dodi Al-Fayed e all’autista Henri Paul. L’evento tra i più drammatici degli anni Novanta fu seguito da una cerimonia funebre altrettanto commossa e partecipata, lasciando ancora oggi indelebile il ricordo della principessa del Galles.
Lady Diana: i primi soccorsi
Dopo l’incidente, l’ex moglie del principe Carlo venne trasportata in ambulanza all’ospedale Pitié-Salpetriere mentre era ancora in vita. I medici tentarono di tutto per salvarla, ma dopo due ore ne venne dichiarato il decesso a causa del peggioramento delle lesioni interne. Ecco dunque che oggi è tornato a parlare dell’accaduto proprio Monsef Dahman, il medico 33enne che provò a salvare la vita alla principessa triste.
Il 31 agosto 1997 MonSef Dahman era il giovane chirurgo di turno nel più grande ospedale di Parigi. E ora, per la prima volta, ha raccontato al «Daily Mail» le tragiche ore in cui provò a salvare la principessa: «Provammo a rianimarla in tutti i modi po… https://t.co/7Msfa7eujJ
— Vanity Fair Italia (@VanityFairIt) June 20, 2021
Dahman ha dunque raccontato di aver capito subito la drammaticità dell’evento: “C’è voluto un solo momento per rendere chiaro il motivo di tutta quella frenesia. Per qualsiasi chirurgo è importantissimo provare a salvare una donna giovane in quelle condizioni. Ma sicuramente lo è ancora di più se è una principessa”. Tanti furono quindi i tentativi di rianimare Lady Diana prima che un arresto cardiaco la portasse via per sempre. “Ci abbiamo provato tantissimo. Abbiamo fatto tutto il possibile per lei”. Quei momenti, come ha dichiarato il medico, non potranno mai essere da lui dimenticati, precisando che resterà segnato per tutta la vita.