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Mario Draghi, la frecciata di Dagospia: "Non all'altezza di un leader"

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Ferocissima nota di Dagospia contro il premier Mario Draghi e il suo ultimo operato: "Non sei un leader carismatico ma solo un capo mediocre".

Una ferocissima nota di Dagospia mette in cattiva luce il premier Mario Draghi e il suo operato in sede dell’ultimo Cdm: “Non sei un leader carismatico ma solo un capo mediocre”.

La nota di Dagospia su Mario Draghi

La rassegna web Dagospia ci ha sempre abituati a sganciare “bombe” mediatiche con toni piuttosto irriverenti, indipendentemente da chi fosse il soggetto. E anche questa volta non ha fatto sconti, nemmeno per Mario Draghi. Come si legge in una nota:

«In Consiglio dei ministri, un altro pezzo di Draghi si è sbriciolato. Vedere il celebrato SuperMario, farsi strattonare sulle misure anti-Covid dai rigoristi Pd, Fi e Leu e dalla Lega che minaccia lo strappo su obbligo vaccinale e green pass rafforzato, costretto quindi a una faticosa e penosa mediazione, ha dimostrato che l’ex governatore della Bce non è all’altezza di essere un leader».

La critica di Dagospia può influire sulla candidatura a Presidente di Mario Draghi

Parole molto dure, soprattutto per il momento storico in cui arrivano. Infatti, all’orizzonte, molto vicino, c’è l’elezione al Quirinale, e il premier Draghi è il candidato naturale. Oltretutto, si tratterebbe di un inedito istituzionale nella storia della Repubblica: mai nessuno che aveva ricoperto il ruolo di Presidente del Consiglio dei Ministri era poi diventato Capo di Stato.

Una delle ipotesi di questa flevile resistenza dell’ex direttore della Bce, sarebbe proprio il timore di spezzare la maggioranza che sarà chiamata ad eleggerlo al Quirinale.

Dagospia, la frecciata finale su Mario Draghi

«Se ieri Draghi avesse avuto il polso d’acciaio del 2012, quello da “whatever it takes“, e metteva sul tavolo le sue dimissioni, le sue misure anti-Covid sarebbero passate», sottolinea Dagospia. Anche in virtù della contrapposizione di Matteo Salvini e del suo numero 2, Giancarlo Giorgetti.

«Non l’ha fatto per il semplice motivo che non vuole inimicarsi nessuno pur di ottenere i voti di tutti per traslocare al Quirinale. Ma allora non sei un leader carismatico ma solo un capo mediocre».