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Mattarella in Costa d'Avorio: "Violenza a Gaza ostacolo per la sicurezza di Israele"

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Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha espresso il proprio pensiero sulla guerra nella Striscia di Gaza in occasione della sua visita ad Abidjan

Il capo del Quirinale è atterrato in Costa d’Avorio, per incontrare il presidente, Alassane Ouattara, al Palazzo Presidenziale di Abidjan.

Mattarella: “Violenza a Gaza ostacolo per la sicurezza di Israele”

In occasione della prima tappa del suo viaggio in Africa, Mattarella ha espresso la propria opinione in merito al conflitto che sta dilaniando la Striscia di Gaza. Il presidente della Repubblica ha definito l’incursione di Hamas “la nefasta giornata di vergogna del 7 ottobre, un giorno di onta” evidenziando che l’attacco ha colpito “inermi cittadini, bambini, donne e anziani“. Mattarella non ha quindi nascosto la preoccupazione per “la reazione di Israele con sofferenze gravissime per la popolazione di Gaza“, spiegando che la posizione assunta dal governo Netanyahu “rischia di creare ostacoli anzichè agevolare la prospettiva di sicurezza di Israele e la possibilità di costruire uno Stato palestinese, per cui resta solo la soluzione due popoli due Stati“.

Morti sette operatori umanitari

La morte dei sette operatori della no-profit WCK ha spinto i Paesi di origine delle vittime a convocare i rispettivi ambasciatori, per far luce sull’accaduto. Gli Stati Uniti tuttavia hanno dichiarato che il raid israeliano in cui sono morti i volontari della World Central Kitchen a Gaza non inficerà i negoziati per una tregua tra Israele e Hamas. “Il cessate il fuoco e i negoziati sugli ostaggi sono in corso“, ha confermato il portavoce della Casa Bianca per la sicurezza nazionale John Kirby ai giornalisti durante un briefing. “Non prevedo alcun impatto particolare su queste discussioni“.

Continuano le proteste in Israele

Non si placano intanto le proteste che da giorni imperversano per le strade di Tel Aviv e Gerusalemme. I manifestanti hanno imbrattato il parlamento israeliano con della vernice, invocando il rilascio dei prigionieri. La protesta ha fatto seguito a tre giorni di manifestazioni antigovernative, con migliaia di persone che si sono mobiliate per chiedere maggiori azioni per la liberazione degli ostaggi e nuove elezioni per sostituire Netanyahu.