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Matteo Salvini blocca nave italiana con 66 migranti a bordo

Matteo Salvini e la flat tax

Dopo il divieto alle Ong, il ministro dell'Interno impone lo stop ad una nave battente bandiera tricolore con a bordo 66 migranti

Il ministro dell’Interno blocca una nave italiana con a bordo 66 migranti. La decisione di Matteo Salvini è arrivata nella serata del 9 luglio, quando il vice premier ha dichiarato che non darà alla Vos Thalassa, nave di proprietà di una compagnia privata e battente bandiera italiana, il permesso di attraccare in uno dei porti del Belpaese. Dopo aver imposto alle navi Ong il divieto di raggiungere l’Italia, Salvini ha deciso di rincarare la dose e, per la prima volta, applicare la linea dura anche ad una nave che batte bandiera tricolore e che non fa parte di alcuna Organizzazione non governativa. L’imbarcazione ha solitamente il compito di sorvegliare la piattaforma francese Total nell’alto Mediterraneo: a bordo della nave vi sono però 66 persone, migranti recuperati nelle acque libiche e che, al momento, non hanno ricevuto il permesso per poter mettere piede su suolo italiano.

Sul ponte della nave 66 migranti

In serata il Viminale ha comunicato che non verrà indicato alla Vos Thalassa alcun porto di approdo per far sbarcare le 66 persone. Questo nonostante la nave sia intervenuta prontamente in seguito alla segnalazione di soccorso proveniente dalle acque libiche Sar ed inviata da un barcone in avaria. Secondo quanto emerso, le motovedette di Tripoli stavano per intervenire dopo aver ricevuto la segnalazione ma la Vos Thalassa ha raggiunto per prima il natante soccorrendo i migranti e facendoli salire a bordo, il tutto quando era ormai notte.

Matteo Salvini non fa passi indietro

Stando agli ultimi aggiornamenti però il governo italiano non è intenzionato a ‘premiare’ il gesto dell’equipaggio della Von Thalassa che, anche se probabilmente tenterà di raggiungere le coste meridionali, non riceverà il via libera per poter raggiungere un porto. La strategia di Matteo Salvini, insomma, non cambia: il ministro dell’Interno non intende fare alcun passo indietro ma anzi ampliare il ‘raggio d’azione’ e cercando di coinvolgere, nel paniere dei divieti, anche le navi militari.