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Medio Oriente, Israele ascolta la Casa Bianca: più aiuti a Gaza

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Il messaggio lanciato da Biden sembra essere stato colto da Israele: c'è apertura per nuovi aiuti a Gaza

La telefonata che Joe Biden ha intrattenuto nella giornata di ieri con Benjamin Netanyahu ha avuto avuto l’effetto desiderato dagli Usa, o almeno sembra aver immediatamente attecchito nelle intenzioni. La Casa Bianca aveva, infatti, messo in chiaro che Tel Aviv avrebbe dovuto avere un cambio di registro automatico nella guerra a Gaza e già da oggi qualcosa in questo senso sembra essersi smosso.

Israele concede nuovi aiuti a Gaza: di cosa si tratta

La Striscia di Gaza, lo sappiamo, è ridotta in gran parte alla fame e in questi lunghi mesi di assedio da parte delle forze dell’esercito israeliano la popolazione locale è stata spinta veramente allo stremo delle proprie forze. Dopo l’attacco mortale al convoglio della World Central Kitchen, qualcosa però potrebbe essere cambiato. La telefonata di Biden a Netanyahu ha convinto Israele a porre nuove condizioni nel conflitto. Già nel corso della notte, infatti, il gabinetto di sicurezza israeliano ha approvato quelle che sono state definite: “Misure immediate per aumentare gli aiuti umanitari alla popolazione civile nella Striscia“. Tra queste, troviamo in particolare l’approvazione all’utilizzo del porto di Ashdod e la riapertura del valico di Erez.

Israele concede nuovi aiuti a Gaza: la risposta americana

“Questo aumento degli aiuti aiuterà a evitare una crisi umanitaria ed è necessario per garantire la continuazione dei combattimenti e raggiungere gli obiettivi della guerra” – viene comunicato in una nota ufficiale da Tel Aviv. Gli Usa, da prte loro, plaudono alle nuove mosse di Israele: Passi annunciati stasera dal governo israeliano su richiesta del presidente dopo la telefonata di ieri col primo ministro Netanyahu. Tra questi” – fa sapere la portavoce del consiglio per la sicurezza nazionale Usa Adrienne Watson“L’impegno ad aprire il porto di Ashdod per la consegna diretta di assistenza a Gaza, e ad aprire il valico di Erez per una nuova rotta di assistenza per raggiungere il nord di Gaza e ad aumentare significativamente le consegne dalla Giordania direttamente a Gaza“.