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Meloni contro Lamorgese: “Abbiamo raccolto 150 mila firme per la petizione di sfiducia"

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Giorgia Meloni contro la ministra Lamorgese lancia una petizione di sfiducia che sarebbe già arrivata a 150mila firme.

Giorgia Meloni con il suo partito, Fratelli d’Italia, continua la battaglia contro il Viminale e chi ne occupa la sedia più importante, ovvero la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, accusata dalla forza d’opposizione di non essere riuscita a gestire le recenti manifestazioni di piazza dei no green pass. Nello specifico il nuovo attacco della Meloni si sostanzia in una petizione di sfiducia ai danni della ministra che avrebbe già raggiunto 150mila firme

Meloni e la petizione di sfiducia per Lamorgese

A darne notizia è la stessa Meloni che sul suo profilo Facebook scrive: “Sono oltre 150mila gli italiani che hanno già firmato a sostegno della nostra mozione di sfiducia nei confronti del Ministro dell’Interno. I cittadini sono stufi di subire l’incapacità di Lamorgese”. Nella petizione si legge poi che la stessa miri a chiedere agli altri parlamentari di appoggiare Fratelli d’Italia e votare la sfiducia alla ministra dell’Interno. 

Meloni, petizione di sfiducia contro la Lamorgese 

“Violenza di piazza, assalto annunciato alla Cgil, aumento dell’immigrazione clandestina, rave party illegali e scarso controllo del territorio”, queste le accuse alla Lamorgese indicate nella petizione e sulle quali Fratelli d’Italia fa leva per sottolineare la necessità dell’intervento da loro proposto.

Meloni contro Lamorgese, 150mila firme per la petizione di sfiducia

Sul tema della gestione dei migranti da parte della Lamorgese la Meloni aveva espresso il proprio parere sfavorele anche la scorsa settimana, dopo che sulle coste italiane era arrivata una nave umanitaria con centinaia di profughi ha bordo. “Continuano gli sbarchi – aveva detto la leader di FdI – sotto gli occhi indifferenti del Ministro dell’Interno. Con la sua gestione, l’Italia è un porto sicuro per gli immigrati clandestini, ma un posto insicuro per gli italiani”.