> > Meloni e Scholz in coro: "Italia e Germania unite e solidali"

Meloni e Scholz in coro: "Italia e Germania unite e solidali"

Olaf Scholz e Giorgia Meloni

La politica meloniana che i media tedeschi non smettono di connotare come «post-fascista» inizia a ispirare il compromesso al cancelliere tedesco Olaf Scholz, che negli ultimi mesi ha incontrato la premier italiana già due volte

Due Paesi, due governi. Maggioranze opposte e non poco scetticismo. Soprattutto nei nostri confronti. Eppure, la politica meloniana che i media tedeschi non smettono di connotare come «post-fascista» inizia a ispirare il compromesso a Olaf Scholz, che negli ultimi mesi ha incontrato la premier italiana già due volte.

L’unione fa la forza

I due hanno ultimato il negoziato sul Piano di azione italo-tedesco e confermato per il prossimo autunno il vertice intergovernativo in Germania, oltre sette anni dopo quello del 2016 a Maranello (coi governi di Matteo Renzi e Angela Merkel). Scholz ha definito l’Italia «partner importante e amico affidabile», scrivendo poi su Twitter: «Di fronte all’emergenza siamo l’uno al fianco dell’altro. Italia e Germania lo stanno dimostrando con il sostegno all’Ucraina e la stretta collaborazione nell’Ue e nella Nato». La parola «insieme» sembra aver avuto la meglio tra gli strumenti per affrontare le sfide del momento.

Su energia e immigrazione

Sul ricordo di Giorgia Meloni dello sforzo «in solitaria per salvare vite umane» dell’Italia nel Mediterraneo contro l’emergenza migranti, Olaf Scholz ha commentato: «Ogni tentativo di scaricare il problema su qualcun altro o di puntare il dito accusatorio è condannato a fallire». Sul tema migranti Scholz aveva parlato anche al Quirinale nel colloquio con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E come ogni do ut des che si rispetti, se Scholz tende la mano all’Italia sulle migrazioni, Giorgia Meloni ricambia sull’energia. Il cancelliere ringrazia e si dice «lieto» della decisione comune di «portare avanti i lavori di una pipeline per il gas e l’idrogeno tra Italia e Germania, poiché il potenziamento delle reti gioverà a tutti, soprattutto per la sicurezza degli approvvigionamenti».

Su Ucraina e Cina

Sull’Ucraina: niente da discutere. Sia sul sostegno di Kiev «sui piani politico, economico, umanitario e militare», sia sulla ricerca di una via d’uscita al conflitto, Italia e Germania lavorano in concerto: «L’Ucraina appartiene alla famiglia europea» ha asserito Scholz in un’intervista rilasciata al Corriere. Accordo facile anche sulla Cina, la cui economia deve per i due Paesi essere assolutamente collegata a (e implicata in) quella europea. Per questo è atteso un lavoro di diversificazione delle proprie strutture economiche da parte dell’Ue, al fine di ridurre al minimo le sue dipendenze nelle catene di valore, esportazione e investimenti diretti.