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Migranti, l’UE si prepara all’espulsione di 400 mila persone

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Si svolgerà oggi (8 ottobre) a Bruxelles il vertice sull’immigrazione dei ministri degli Interni dei paesi dell’Unione Europei. Sembrerebbe trattarsi dell’ennesima, semi inconcludente, secondo alcuni, riunione, ma, in base ad alcune indiscrezioni, l’Europa starebbe in realtà preparando,...

Si svolgerà oggi (8 ottobre) a Bruxelles il vertice sull’immigrazione dei ministri degli Interni dei paesi dell’Unione Europei.

Sembrerebbe trattarsi dell’ennesima, semi inconcludente, secondo alcuni, riunione, ma, in base ad alcune indiscrezioni, l’Europa starebbe in realtà preparando, in relativa segretezza, un piano di particolare impatto.

Secondo quanto ha rivelato il giornale britannico Times, infatti, i ministri europei si appresterebbero a varare misure di espulsione per tutti i migranti di tipo economico, ovvero tutti quelli per i quali non è stato concesso lo status di rifugiati perché provenienti da paesi ‘insicuri’, per mutuare la definizione tedesca.

Si stima che i migranti interessati dal provvedimento possano essere non meno di 400 mila, anche se valutazioni in tal senso sono affette da una grossa approssimazione, perché molte delle richieste sono ancora in fase di esame e, su alcuni rifiuti, è già stato aperto il ricorso.

Il piano dei vertici UE prevedrebbe in ogni caso che coloro che, fra i profughi giunti in Europa nel primo semestre di quest’anno, sono stati riconosciuti come migranti di tipo economico vengano espulsi seduta stante e rimpatriati nei paesi di origine.

I principali stati interessati dovrebbero essere Nigeria, Niger e Eritrea. C’è peraltro la possibilità che questi paesi oppongano un rifiuto ad accogliere i propri cittadini oppure sottolineino incongruenze nei documenti identificativi (del resto, da più parti è arrivata la notizia che molti dei documenti presentati dai migranti sarebbero falsi, perciò la polemica su questo punto potrebbe essere infinita). Nel caso ciò si verificasse, da Bruxelles, sarebbero comunque già pronti a ritorsioni di vario genere, specie in tema di aiuti, pur di portare a termine il piano di espulsione.

Dal momento poi che, dati alla mano, nel 60% dei casi i migranti colpiti da provvedimenti di espulsione tentano la fuga pur di non essere rimpatriati, l’intesa in discussione oggi a Bruxelles prevedrebbe anche la misura estrema della detenzione preventiva.