Assolta la maestra accusata di concorso in omicidio colposo per il caso del bimbo morto cadendo dalle scale alle scuole elementari Pirelli di via Goffredo da Bussero a Milano. L’episodio avvenne nel 2019. Secondo i giudici non c’è nesso causale tra la disgrazia e l’omissione di sorveglianza. Questo è il sunto delle motivazioni dell’assoluzione nel processo in abbreviato. Sentenza riscritta dai giudici rispetto al primo grado in cui la maestra venne condannata a 1 anno di reclusione, con sospensione condizionale.
Bimbo morto a scuola: era stato davvero lasciato solo?
Il piccolo era stato lasciato da solo dopo essere uscito dall’aula? Al riguardo i giudici chiariscono nelle motivazioni dell’assoluzione della maestra: “Nonostante l’omissione di cui si è resa responsabile (consistita nel non avere assicurato la sorveglianza dell’alunno fuori dalla classe, nel non averlo affidato alla supervisione di alcuno altro adulto e di avergli consentito di andare in bagno da solo, e senza neppure avere cercato l’accompagnamento di un collaboratore scolastico) il il bambino veniva a un certo punto ugualmente preso in carico da chi aveva un’autonoma posizione di garanzia nel riportarlo in classe sano e salvo”. Ci si riferisce in tal caso alla collaboratrice scolastica appunto.
Non c’è nesso di causalità
I giudici hanno di conseguenza specificato che “Non può essere ritenuto sussistente con certezza il nesso di causalità tra la iniziale condotta colposa e omissiva” della docente e dell’incidente avvenuto al bambino. Si legge ancora nelle motivazioni: “Nella sua specificità e nello sviluppo tragico del suoi verificarsi non è rimproverabile all’imputata in quanto la situazione di affidamento a un collaboratore, che la condotta inizialmente omessa doveva garantire, si era comunque verificata”.