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La Lombardia segue le orme del Lazio: no alla fascia della Regione al Milano Pride 2023

Milano Pride 2023 bocciata partecipazione Regione Lombardia

Il Consiglio regionale della Lombardia ha deciso di bocciare la partecipazione e la presenza della fascia verde al Milano Pride 2023.

A stretto giro dai fatti del Lazio, anche la Regione Lombardia ha deciso di prendere le distanze dal Milano Pride 2023: il Consiglio regionale ha bocciato la partecipazione di un rappresentante alla manifestazione e, di conseguenza, la fascia verde non verrà esibita il prossimo 24 giugno.

La Lombardia segue le orme del Lazio, no alla fascia della Regione al Milano Pride 2023: bocciata la partecipazione

Milano segue la Capitale a ruota. Dopo la revoca del patrocinio al Roma Pride annunciata dalla Regione Lazio, anche la Regione Lombardia ha deciso di sfilarsi dalla manifestazione. Nella giornata di martedì 6 giugno, il Consiglio regionale ha bocciato una mozione presentata da Luca Paladini di Patto Civico che chiedeva, riproponendo quanto accaduto nel 2022, che un rappresentante della Regione Lombardia partecipasse al Milano Pride che si terrà il prossimo 24 giugno, simboleggiando l’assemblea lombarda indossando la fascia verde.

La mozione è stata respinta con 43 voti contrari, 23 voti favorevoli e nessun astenuto. Nel 2022, il presidente della giunta, Attilio Fontana, aveva scelto di lasciare la decisione al Consiglio, asserendo che l’assemblea del Pirellone “è sovrana”.

Dopo aver negato il patrocinio all’evento secondo quanto stabilito dall’Ufficio di presidenza del Pirellone lo scorso maggio, quindi, è stata bocciata anche la proposta relativa alla presenza della fascia istituzionale al corteo nonostante la richiesta di Paladini, primo firmatario della mozione, “di andare oltre pregiudizi e stereotipi, riconoscendo al Pride quel valore sociale che si rifà all’articolo 3 della Costituzione”.

Le tensioni al Consiglio regionale tra centrodestra e centrosinistra

La risposta del centrodestra all’invito dell’esponente di Patto Civico è stata dura e intrisa di accuse. Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Christian Garavaglia, infatti, ha accusato coloro che partecipano al pride di “non avere rispetto verso chi non la pensa come loro perché vedere immagini passate dove la madonna è rappresentata a seno nudo non sembra molto rispettoso verso i credenti”. Il centrodestra, che nelle votazioni è rimasto compatto, ha poi contestato la “moralità” dell’evento che “promuove la pratica dell’utero in affitto”.

Gli attacchi sferrati dalla maggioranza sono stati rispediti al mittente dal capogruppo del Movimento 5 Stelle, Nicola Di Marco. A proposito di “moralità”, infatti, De Marco ha ricordato al centrodestra le foto dell’assessore alla Sicurezza della Regione Lombardia, Romano La Russa, in cui fa il saluto fascista durante un funerale.