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Misurare la pressione, gli errori più diffusi

Misurare la pressione

Misurare la pressione è facile e si può fare anche da casa ma ci sono 7 errori comuni da evitare per non far alzare i valori.

Molte persone amano di tanto in tanto misurarsi la pressione senza però ricorrere dal medico. In commercio infatti esistono ormai misuratori per la pressione per ogni tipo di tasche. Comodamente a casa, infatti, ci si può misurare la pressione applicando un sensore al braccio o al polso e lo strumento digitale fornirà nel giro di pochi minuti le informazioni necessarie. Nonostante l’apparente facilità, durante la misurazione si potrebbero fare alcuni errori che inficerebbero il risultato dando dei valori sbagliati della pressione.

Misurare la pressione: gli errori

Il mese di maggio è stato dedicato negli Stati Uniti alla prevenzione della pressione alta. L’American Heart Association ne ha approfittato per diffondere i 7 errori più diffusi commessi dalle persone quando si misurano la pressione, sia a casa che dal medico. Il primo errore da non commettere è avere la vescica piena, perché la pressione potrebbe risultare più alta di 10-15 punti. Evitare poi di stare seduti su sedie senza un adeguato schienale o troppo alte. La lettura della pressione potrebbe essere sfalzata fino a 10 punti.

Il braccio poi deve essere ben appoggiato ad un ripiano, all’altezza del cuore. Evitare quindi di tenerlo lungo il fianco o alzato perché aumenterebbe i valori fino a 10 punti. Un errore molto grave è quello di posizionare la fascia del misuratore di pressione sopra gli abiti. Il rischio è che il contatore dia una lettura con valori superiori fino a 50 punti.

Evitare inoltre di misurarsi la pressione se la fascia è troppo piccola. Anche in questo caso verrebbero dati dei risultati più alti dai 2 ai 10 punti. Sconsigliato infine avere le gambe incrociate, perché la pressione potrebbe risultare più alta fino a 8 punti. Infine, mai parlare quando si misura la pressione. Per non avere un valore più alto fino a 10 punti bisogna quindi rimanere in silenzio ma anche il più immobili possibile.

Quando si misura la pressione

In linea generale una pressione nella norma è considerata quella che ha una massima (sistolica) inferiore ai 130 mm Hg (millimetri di mercurio) mentre una minima (diastolica) non inferiore a 85 mm Hg. Si comincia a parlare di ipertensione quando una persona, in maniera cronica, supera le soglie di 140 e 90 mm Hg. Al contrario, si tratta di ipotensione se la massima è inferiore ai 100 mm Hg.

Misurarsi di tanto in tanto la pressione può essere utile per monitorare le proprie condizioni di salute ma ciò deve diventare una mania. Sul sito della Fondazione Veronesi infatti Gianfranco Parati, professore ordinario di Medicina Cardiovascolare dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca, avverte: “Occorre anche evitare che diventi una nevrosi, non serve esagerare con le automisurazioni”.

Per una corretta misurazione e per ottenere dei valori affidabili è consigliabile misurarsi la pressione per una settimana. In quest’arco di tempo, effetuare una misurazione appena svegli e due prima di cena. Al termine della settimana, bisognerà scartare tutti i valori del primo giorno e fare una media degli altri.