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Mix di vaccini ok Aifa, Sileri il sottosegretario alla Salute: “Sembra dare una risposta immunitaria migliore”

Il sottosegretario Sileri

Sileri, mix di vaccini e risposta immunitaria migliore: "Il non utilizzo di AstraZeneca nei soggetti più giovani è avvenuto ancor prima nel Regno Unito"

Perapaolo Sileri, ospite di ‘Timeline’ si mette a metà strada fra scienza ed ottimismo e la dice tutta: “Il mix di vaccini sembra dare una risposta immunitaria migliore”. Dove quel “sembra” richiama ovviamente al “gioco” dei ruoli fra chi governa e chi analizza i dati, cioè al vecchio e non sempre collaudato duopolio fra Esecutivo e Comitato tecnico scientifico. E siccome di covid si sta parlando e lo si sta facendo in un momento delicatissimo per vaccinazioni e svolta “eterologa” il sottosegretario alla Salute ha fatto la sola cosa che in casi del genere va fatta: ha citato i paesi che la vaccinazione eterologa la fanno da prima di noi. Insomma, va bene il Cts ma se c’è qualcun altro che dà disco verde tanto meglio.

Sileri: “Il mix di vaccini sembra migliore, lo fanno in molti paesi”

Ha detto Sileri a Sky Tg24. “Si mutua anche quello che hanno fatto degli stati che sono avanti a noi con la vaccinazione. Il non utilizzo di AstraZeneca nei soggetti più giovani è avvenuto ancor prima nel Regno Unito”. Poi il sottosegretario ha aggiunto: “C’è tanta polemica ora per lo switch verso altre classi di vaccini per la seconda dose, ma è una cosa che viene già fatta in diversi Paesi del mondo, in Canada, in Germania (anche in Spagna – ndr) ci sono studi iniziali che dicono che è sicuro e non vi sono rischi, uno studio inglese parla di un modesto incremento di reazioni avverse minori, come mal di testa o febbricola”.

Pierpaolo Sileri: “Il mix di vaccini sembra dare una risposta migliore, portiamo i rischi a zero”

E ancora: “È sicuro e non solo, lo switch sembrerebbe dare una risposta immunitaria migliore”. Con una campagna vaccinale che sta andando non benone ma di certo bene la mission è quella di abbattere i rischi, e Sileri lo sa benissimo, tanto da averlo ribadito anche a Non è l’Arena: “Con la circolazione attuale del virus ogni rischio deve essere portato a zero. L’AstraZeneca è un vaccino che sotto i 60 anni non deve essere utilizzato. Ben diverso è il discorso di due mesi fa quando avevamo una circolazione del virus molto sostenuta. Si iniziavano a vedere alcune complicanze, poi in alcuni casi non vi è stato il nesso, in altri verosimilmente c’è stato. Oggi sappiamo che c’è un rischio”.

Sileri spinge per sdoganare l’eterologa: “Il mix di vaccini sembra migliore”

Via libera dunque alla vaccinazione eterologa, ovvero l’utilizzo di una seconda dose con un vaccino anti-Covid diverso rispetto a quello utilizzato per la prima somministrazione? Che sia sicura pare ormai appurato, ma il problema attuale per il governo è rimettere buona parte degli italiani in asse e sintonia con il concetto di sicurezza. Lo aveva capito anche il ministro Roberto Speranza, tuttavia in seno alla comunità scientifica esistono ancora divisioni fra quelli che ritengono “tout court” positiva la soluzione e chi invita invece ad un approfondimento, utilizzando il tempo per acquisire i nuovi dati per accelerare con le seconde dosi Pfizer. In punto di azione amministrativa è la soluzione individuata dall’assessore regionale alla sanità del Lazio, Alessio D’Amato.