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Decreto semplificazione adempimenti, nuovo modello 730: le principali novità

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Il testo approvato in Cdm lo scorso 23 ottobre segna un nuovo passo per l'attuazione della riforma fiscale: dichiarazione dei redditi verso la precompilata anche per partite Iva

730 2.0. Che tradotto sta per: nuovo modello della dichiarazione dei redditi in arrivo. Dopo i due decreti legislativi che anticipavano la riforma dell’Irpef e le norme sulla fiscalità internazionale, lunedì 23 ottobre il Consiglio dei ministri ha approvato altri due provvedimenti attuativi della delega fiscale che riformano i rapporti tra contribuenti e fisco e semplificano gli adempimenti.

Nuove scadenze per la presentazione della dichiarazione dei redditi

Il primo dei due decreti legislativi, la cui bozza è momentaneamente composta da ventisei articoli, prevede numerose novità in arrivo, tra cui l’anticipo dal 30 novembre al 30 settembre del termine per la presentazione delle dichiarazioni in materia di imposte sui redditi e di Irap fino alla semplificazione della dichiarazione dei redditi precompilata per tutti, comprese le partite Iva a regime forfettario. Questi due decreti «vanno nella direzione di rivoluzionare il rapporto tra fisco e contribuente e semplificare il calendario delle scadenze fiscali», si apprende da fonti di Palazzo Chigi, che spiegano inoltre la volontà di un «riequilibrio delle relazioni con l’amministrazione finanziaria, verso un rapporto paritario che tenga conto sia delle esigenze di tutela del contribuente sia di quelle del contrasto all’evasione fiscale».

Figli (non più) a carico: cosa cambia nel nuovo modello 730

Per essere considerati fiscalmente a carico, i membri della famiglia devono avere un reddito complessivo nel 2022 non superiore a 2.840,51 euro netti. Fanno eccezione i figli di età inferiore a ventiquattro anni, che possono essere considerati fiscalmente a carico finché il loro reddito complessivo nel 2022 non superi i quattromila euro netti. Al momento della dichiarazione dei redditi, è necessario inserire nella colonna 5 il numero di mesi dell’anno in cui il familiare è stato effettivamente a carico: se il familiare è stato a carico per l’intero anno si dovrà inserire il numero 12, diversamente bisognerà specificare il numero esatto di mesi.

Quando un figlio inizia a lavorare: inclusione dei codici fiscali

Quando un figlio inizia a lavorare nel 2023 e supera il limite di reddito di 2.840,51 euro netti, dovrà indicare il numero 0 nella dichiarazione dei redditi del 2024 relativa all’anno 2023, poiché non sarà più fiscalmente a carico per l’intero anno. È inoltre fondamentale includere il codice fiscale del coniuge e del figlio nella dichiarazione, anche se non sono più fiscalmente a carico, specificando espressamente che non c’è più carico fiscale.

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