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Nella notte tra il 30 aprile e il 1° maggio, a Roma, è venuta a mancare, è morta Rosetta Dello Siesto. Aveva 97 anni.
Morta Rosetta Dello Siesto: la fine di una lunga storia d’amore
Moglie e compagna di una vita per Andrea Camilleri, è stata una figura fondamentale non solo nella sua vita, ma anche nel suo percorso artistico.
Camilleri, che l’ha sempre definita la sua “spina dorsale”, ha lasciato parole che descrivono la profondità di un legame che ha segnato oltre sessant’anni di matrimonio. Un amore che ha attraversato decenni, rimanendo saldo fino alla morte dello scrittore nel 2019.
Rosetta Dello Siesto e Andrea Camilleri: un incontro che ha cambiato tutto
Rosetta Dello Siesto era nata a Milano e si era laureata a La Sapienza di Roma con una tesi su Pico della Mirandola. La loro storia d’amore iniziò nel cuore della capitale, nel 1953, quando si incontrarono al Teatro Pirandello. Camilleri, all’inizio dello spettacolo “Abbiamo fatto un viaggio”, aveva bisogno di un aiuto per gli effetti sonori. Rosetta, che all’epoca era la sua assistente alla regia, non si fece certo una figura brillante: “Mi combinò dei disastri”, scriverà più avanti Camilleri. Eppure, quell’incontro segnò l’inizio di una relazione che sarebbe durata per tutta la vita. In quel periodo, Camilleri non poteva sapere che quella “brunetta deliziosa”, Rosetta Dello Siesto appunto, sarebbe diventata sua moglie. A volte, i grandi amori nascono in maniera imprevedibile. E infatti, quando Camilleri partì per la Sicilia, pensò costantemente a Rosetta, tanto da chiamarla al suo ritorno a Roma per invitarla a cena. Da quella sera, cenarono insieme ogni giorno per più di sessant’anni.
Rosetta Dello Siesto e Una vita insieme, fino all’ultimo respiro
Il matrimonio, celebrato nel 1957, diede vita a una famiglia che oggi include le figlie Andreina, Mariolina ed Elisabetta, oltre ai nipoti e pronipoti. Ma ciò che emerge chiaramente dalle parole di Camilleri è che la sua esistenza, in ogni suo passo, è stata legata indissolubilmente a Rosetta Dello Siesto. Nella sua biografia, “Ora dimmi di te”, lo scrittore ricorda: “Rosetta è stata la spina dorsale della mia esistenza e continua ad esserlo”. A testimoniare la sua centralità nella vita di Camilleri c’è anche una lettera inviata ai genitori nel 1953, dove racconta dell’emozione per il suo debutto teatrale e, naturalmente, dell’incontro con Rosetta. Un incontro che avrebbe cambiato il corso della sua vita e della sua carriera.
Rosetta non è stata solo una moglie, ma anche una figura silenziosa ma fortemente presente, dietro ogni parola scritta da Camilleri. La sua eredità, dunque dopo la morte, non è solo quella di una donna che ha condiviso il cammino di un grande autore, ma anche quella di una vita vissuta insieme, giorno dopo giorno, con affetto, dedizione e intimità. Camilleri stesso ha detto, in un’intervista poco prima della sua morte: “Il ricordo più bello? Il giorno in cui mi sono sposato”. Quel giorno che, pur con “incidenti incredibili”, rimase il più allegro della sua vita.