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Morte Giulia Di Sabatino, genitori contro l'archiviazione

giulia di sabatino

I genitori di Giulia Di Sabatino, la 19enne precipitata dal cavalcavia dell'A14 nel settembre 2015, rimangono convinti che non si tratti di suicidio.

La morte di Giulia Di Sabatino rimane un giallo, anche se non per la Procura di Teramo che vorrebbe archiviare il caso (per la seconda volta) come suicidio. I genitori, e la mamma in particolare, della 19enne di Tortoreto, non ci stanno. Attraverso il loro legale, Antonio Di Gaspare, hanno infatti presentato istanza di opposizione davanti al gip. I familiari di Giulia sono convinti infatti che la ragazza non si sia gettata volontariamente da quel cavalcavia dell’A14, tra Giulianova e Mosciano, il giorno del suo compleanno.

Il giallo del cavalcavia

Per l’avvocato della famiglia Di Sabatino infatti la 19enne è stata uccisa, e quella notte sul quel ponte non era sola. Di Gaspare quindi chiede al gip integrazioni alle indagini condotte finora, al fine di mutare il fascicolo in istigazione al suicidio. Ad avvalorare questa tesi, sottolinea la famiglia, anche i risultati degli esami del Ris condotti sui pochi resti trovati di Giulia Di Sabatino. Il corpo della ragazza, infatti, è stato completamente dilaniato dalle auto che transitavano sotto il viadotto (anche se nessun automobilista sembra essersi accorto di niente).

La scientifica ha appurato infatti che sotto le suole delle scarpe e sugli indumenti non c’è la minima traccia di quella ruggine presente sul cavalcavia, su cui Giulia si sarebbe dovuta però arrampicare per lanciarsi poi nel vuoto. La famiglia ipotizza quindi che la 19enne possa essere stata lanciata, forse quando già morta oppure in stato di inconscienza. La difesa qundi chiede una nuova perizia sulle immagini delle telecamere del tutor presente in quel tratto di autostrada.

Inoltre viene chiesto alla Procura di Teramo di acquisire agli atti il procedimento aperto a L’Aquila, che riguarda il rinvio a giudizio di un uomo per induzione alla prostituzione minorile e pornografia minorile. Nel cellulare dell’indagato gli inquirenti avevano rinvenuto infatti foto osè di Giulia Di Sabatino quando era minorenne. Il processo inizierà il prossimo 23 novembre.