A Mosca e giusto nelle ore in cui il reggimento Azov spreme le sue ultime energie bellice a Mariupol è stata inaugurata una mostra sul “nazismo ucraino”. Nei locali del Museo della Vittoria sono stati perciò esposti documenti, immagini e materiale che nelle intenzioni dovrebbero accreditare legame di Kiev con il nazionalsocialismo. La mostra si chiama “Nazismo ordinario” e prende il nome da una controversa opera filmica del secolo scorso.
A Mosca una mostra sul “nazismo ucraino”
La mostra comprende trofei e simboli dei nazionalisti ucraini, tra i quali campeggiano quelli del reggimento Azov. Con essi sono esposte anche pubblicazioni moderne che glorificano Bandera e Shukhevich. Lo scopo della mostra è evidente: ribadire il legame storico, concettuale ed ideologico tra il radicalismo politico ucraino di oggi ed i collaboratori dei nazisti durante la Grande Guerra Patriottica.
Un’opera simile che fu un “boomerang”
Non è un caso che il lungometraggio del 1965 “Il nazismo ordinario” all’epoca conteneva ovviamente solo materiale preso in particolare dagli archivi privati di Göring e Goebbels. A suo tempo però quell’opera, che non ha legami diretti ma solo concettuali con la mostra, non ebbe grande successo nell’allora Urss. Perché? Perché venne censurato e vietato fino all’avvento di Micahil Gorbaciov dato che nel suo narrato erano ravvisabili numerose analogie e similitudini tra nazismo e totalitarismo socialista.