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Napoli: maxi incendio in deposito rifiuti a San Vitaliano

Napoli maxi incendio

Deposito di rifiuto in fiamme: è successo a San Vitaliano, nel Napoletano. E' scattata l'inchiesta

Maxi incendio in una ditta di rifiuti a San Vitaliano, nel Nolano. In fiamme un’azienda che smaltisce spazzatura. Si è parlato di un grande rischio diossina. E’ scattata l’inchiesta. Il ministro Costa ha commentato la vicenda: “Faremo chiarezza sulle cause”. L’incendio è divampato a metà pomeriggio, nella giornata di domenica primo luglio 2018. L’incidente si è verificato nel cortile della Ecologia Bruscino del paese. In breve, il rogo ha raggiunto un cumulo di rifiuti.

In fiamme una ditta di ecoballe

Fiamme in un’azienda che si occupa di smaltimento di rifiuti differenziati. Così è scattato l’allarme diossina in provincia di Napoli. L’incendio è divampato alle ore 15 di domenica primo luglio. Il maxi-incendio è scoppiato presso l’Ecologia Bruscino di San Vitaliano. Le fiamme hanno raggiunto i rifiuti accumulati e ancora in attesa di essere smaltiti. Subito una colonna di denso fumo nero si è innalzata nel cielo Napoletano, creando code e disagi anche alla circolazione sulla statale del Vesuvio.

Sul posto sono arrivati i carabinieri di Castello di Cisterna. Con loro ben dodici squadre di vigili del fuoco e circa 50 uomini. I soccorsi hanno provato ad arginare le fiamme che hanno avvolto tutta l’area circostante, espandendosi anche nelle zone limitrofe. Lo stabilimento, che tratta carta, plastica e alluminio, era chiuso. Per questo motivo, fortunatamente, non risultano operai intossicati. Per sicurezza però è stata evacuata una casa dove abita una famiglia composta da tre persone.

Sul posto anche il team Nbcr dei vigili. Il gruppo interviene nei casi in cui dagli incendi di sprigionano sostanze pericolose come la diossina prodotta dalla plastica bruciata. E’ stata allertata anche l’Arpac, che a intervento concluso analizzerà l’aria nella zona. Da una prima ricostruzione le fiamme sono divampate nel cortile dell’azienda, per coinvolgere poi un cumulo di rifiuti accantonati. Al contrario, gli stabili in cui avviene lo stoccaggio non sono stati interessati.

Napoli maxi incendio

Scattata l’inchiesta

“Stiamo monitorando e seguendo con attenzione quanto sta avvenendo a San Vitaliano. Siamo in contatto con le autorità locali competenti. Ci stiamo informando perché i cittadini sono giustamente spaventati dalla colonna di fumo che secondo le prime notizie sarebbe alta fino a 30 metri. Così ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. Poi ha commentato: “Siamo oltremodo consapevoli che questo è l’ennesimo rogo che riguarda gli impianti di stoccaggio e riciclo dei rifiuti. Quasi 300 in due anni in tutta Italia”. Effettivamente, si tratta un numero impressionante e spaventoso. Sicuramente non può essere considerato casuale. “Ci siamo già attivati per poter fare chiarezza”, ha fatto sapere il ministro.

Sul caso è intervenuto anche il vice presidente della Regione, Fulvio Bonavitacola. “Desidero ringraziare i vigili del fuoco per il pronto e massiccio intervento presso gli stabilimenti dell’azienda di trattamento rifiuti nel Comune di San Vitaliano”, ha detto con orgoglio. “Purtroppo l’episodio investe un’area già interessata da generali problematiche d’inquinamento atmosferico”, ha commentato.

“Ho chiesto all’Arpac, che è già operativa sul posto con personale specializzato, di tenere sotto costante monitoraggio la situazione, con particolare riguardo alle esalazioni dei fumi. Alla preesistente centralina fissa di rilevazione già ubicata in zona, da domattina si aggiungerà un laboratorio mobile per un monitoraggio dell’aria più completo nell’intera zona circostante ai luoghi dell’incendio”, ha fatto sapere. “Diversamente da quanto riportato in alcuni comunicati stampa, va precisato che l’incendio si è sviluppato all’interno di capannoni adibiti a deposito di materiali derivanti da raccolta differenziata di rifiuti solidi urbani e materiali ingombranti. Non interessa in alcun modo siti adibiti a deposito delle ecoballe“, ha precisato Bonavitacola.

Le parole di Di Maio

Sulla questione è intervenuto anche il Vicepremier del Consiglio, Luigi Di Maio. Su Facebook, infatti, ha commentato la vicenda. “Anche oggi la mia gente è costretta a chiudere le finestre per l’ennesimo rogo tossico nella Terra De Fuochi. Questa volta è andato in fiamme un deposito di plastica. Non ci sono più scuse. Adesso siamo al Governo e la mia gente ha il diritto di respirare”, ha dichiarato con dispiacere e amarezza.

“Ho sentito il Ministro Costa che questo tema lo conosce bene e lo ha a cuore. Sergio Costa ha attivato subito il Nucleo Operativo Ecologico dei Carabinieri”, ha confermato il grillino.

Dubbi sui responsabili

C’è qualcosa che non torna dietro l’escalation di incendi sospetti che nell’ultima settimana stanno colpendo impianti di gestione e stoccaggio dei rifiuti in Campania. A sostenerlo è Michele Buonomo della segreteria nazionale Legambiente. Anche lui, infatti, ha voluto intervenire in merito al maxi incendio di ecoballe che si è sviluppato nel Napoletano.

“C’è chi ha interesse a mettere in ginocchio un sistema che, grazie alla raccolta differenziata, sta provando a valorizzare ed incrementare l’economia circolare”, ha dichiarato. Dopo gli incendi che hanno colpito aziende nel Salernitano siamo oggi di fronte ad un nuovo caso di incendio.

“Siamo preoccupati per l’incremento di episodi di questo tipo anche e soprattutto per le potenziali ricadute sull’ambiente e la salute dei cittadini“, ha dichiarato stizzito Buonomo. “È necessario uno sforzo ulteriore da parte dell’autorità giudiziaria e di controllo per comprendere se esiste un filo conduttore tra tutti questi casi che sta scatenando una nuova guerra dei rifiuti”, ha esplicitamente lasciato intendere.