> > Napoli, progetta attentati stile Nizza.Preso terrorista ISIS

Napoli, progetta attentati stile Nizza.Preso terrorista ISIS

minimoto

Arrestato a Napoli un 34enne gambiano, che sarebbe stato addestrato in Libia dall'ISIS. Stava progettando un attentato in Spagna o in Francia.

Arrestato in Italia un presunto terrorista affiliato all’autoproclamato Stato Islamico. Si tratta di un immigrato gambiano, fermato a Napoli. Secondo gli investigatori, il 34enne extracomunitario avrebbe preso parte ad una serie di addestramenti dell’ISIS in Libia. Il gambiano pare che stesse organizzando un attentato simile a quello avvenuto a Nizza nel luglio 2016. Il procuratore di Napoli ha riferito che il 34enne era convinto di essere un “soldato di Allah”.

Attentati ISIS in Spagna o Francia

Arrestato a Napoli un presunto terrorista affiliato allo Stato Islamico. Stando alle informazioni fornite dalla Procura di Napoli durante un incontro oggi con i giornalisti, si tratta di un 34enne originario del Gambia, pare arrivato in Italia lungo le rotte degli immigrati. L’uomo, Sillah Osman, è stato fermato nel corso di un blitz di polizia e carabinieri con l’accusa di terrorismo internazionale. In base alle accuse, il 34enne avrebbe seguito un corso di addestramento dell’ISIS in Libia.

Il procuratore di Napoli Giovanni Melillo spiega ai cronisti intervenuti alla conferenza stampa che il gambiano è stato tenuto sotto osservazione “giorno e notte” fino a quando non si è deciso che fosse più sicuro l’arresto. Pare infatti che l’uomo stesse organizzando un attentato come quello di Nizza, dove il 14 luglio 2016 un camion ha investito volontariamente a folle velocità la folla presente nei pressi della Promenade des Anglais.

L’obiettivo del gambiano però non era l’Italia. Sillah Osman infatti stava progettando un attentato terroristico in Spagna o in Francia, insieme ad un altro uomo. Il complice, un giovane di 22 anni di nome Alagie Touray, è stato però arrestato il 20 aprile scorso nei pressi della moschea di Licola, in provincia di Napoli. Ad incastrare il complice un video postato sul servizio di messaggistica istantanea Telegram. Nel filmato, il 22enne giurava fedeltà allo Stato Islamico e al califfo Abu Bakr al-Baghdadi, promettendo di seguire gli ordini che avrebbe ricevuto per distruggere l’Occidente.

Il profilo psicologico

Anche Sillah Osman era convinto del fatto di essere “un soldato dell’ISIS”, come risulterebbe dalle intercettazioni chieste dalla Procura di Napoli. Il procuratore Giovanni Melillo spiega infatti che “in una telefonata alla moglie diceva di aver sentito la voce di Dio, la voce di Allah”. Sia Sillah Osman che Alagie Touray facevano parte di un gruppo partito dal Gambia, collegato al terrorismo islamico.

Il gruppo era composto da tredici persone. Durante l’addestramento, al 34enne sarebbe stato anche imposto il nome di battaglia “Abou Lukman”. Alcuni componenti del gruppo sono stati arrestati, altri sarebbero morti in agguati. Una piccola parte, invece, sarebbe ancora in libertà e quindi, potenzialmente, in grado di commettere attentati. Sillah in Italia aveva ottenuto un titolo di soggiorno provvisorio con scadenza nel 2019, e avrebbe richiesto di essere ammesso a un progetto Sprar. Giunto in Italia, ha passato un periodo nel Cara di Lecce, dove è stato ripreso da alcune telecamere nascoste dagli investigatori mentre simula azioni violente.

Nel confermare il fermo, il gip partenopeo ha però sottolineato che il profilo psicologico di Sillah Osman è fragile e facilmente manipolabile dalla propaganda dell’ISIS. Melillo puntualizza infatti: “Gli arresti che abbiamo compiuto fanno sperare che ora il proposito di attentato terroristico sia stato abbandonato”.