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Negata la perizia psichiatrica ad Alessia Pifferi

morte Diana Alessia Pifferi

Alessia Pifferi, madre della piccola Diana, è idonea a sostenere il processo: i giudici le hanno negato la perizia psichiatrica.

La Corte d’Assise di Milano ha rigettato la richiesta da parte della difesa di una perizia psichiatrica su Alessia Pifferi relativamente alle capacità di affrontare un processo. Il giudice Ilio Mannucci Pacini ha scritto che dall’unico atto medico prodotto dalla difesa della donna, non emerge alcun elemento che lascerebbe dubitare della piena capacità dell’imputata. Pacini ha di conseguenza respinto le richieste dell’avvocato di Alessia, Ilaria Pontenani. Pifferi è accusata di omicidio volontario per aver lasciato morire di stenti la figlioletta Diana, di neanche due anni; la piccola era stata lasciata sola in casa per sei giorni.

Alessia Pifferi, la Corte: “Nessun dubbio sulle sue capacità”

Il presidente della Corte ha spiegato che l’atto medico presentato dalla difesa di Alessia Pifferi non contiene nulla “che possa far dubitare della piena capacità di Pifferi di partecipare al processo come evidentemente accaduto fino all’odierna udienza, senza che mai fosse stata prospettata tale incapacità”.

Riscontrato un ipotetico deficit cognitivo

Nella relazione medica riguardante Alessia Pifferi sembra che “l’unico elemento è un ipotetico e possibile deficit cognitivo che neanche se fosse accertato potrebbe costituire elemento atto ad escludere la capacità di stare nel processo”. Come precisa TgCom24 a chiedere il rigetto della richiesta della perizia psichiatrica sulla 37enne anche i pm Rosaria Stagnaro e Francesco De Tommasi, i quali hanno sottolineato come la madre della piccola Diana sia stata sempre del tutto “lucida e consapevole”.