> > Neonato positivo alla cocaina, ma è un errore: "Volevano portarmelo via"

Neonato positivo alla cocaina, ma è un errore: "Volevano portarmelo via"

Neonato positivo alla cocaina, ma è un errore: "Volevano portarmelo via"

Neonato positivo alla cocaina, ma è un errore: "Volevano portarmelo via". La mamma indagata, poi l'avvocato di famiglia risolve la spinosa questione

Quando un bimbo è nato sembrava già positivo alla cocaina. E’ questa la incredibile scoperta avvenuta all’ospedale di Avezzano, in Abruzzo. 

Bimbo positivo alla cocaina: “Si è trattato di un errore”

Sconcertante caso di cronaca ad Avezzano riguardante un piccolo. Il bimbo, partorito qualche anno fa è risultato positivo alle analisi tossicologiche. “Ma si è trattato di un grossolano errore in cui sono incorsi gli operatori dell’ospedale” – ha affermato l’avvocato Alessandra Di Renzo, del foro di Avezzano. Nonostante le verie verifiche dei dati di laboratorio e di controllo sulla madre sia risultata negativa, l’ospedale ha avviato la procedura e dai risultati è emerso che si trattava proprio di una situazione di contaminazione da assunzione di sostanze stupefacenti.

Test per la cocaina anche alla mamma: lei è negativa

Dopo aver riscontrato la incredibile positività alla cocaina del bimbo di Avezzano, anche la mamma del piccolo è stata sottoposta agli esami. I risultati hanno però dato esito negativo. 

Nonostante il referto, però, è stata segnalato alle autorità competenti che mamma e figlio erano risultati positivi ai test tossicologici effettuati.

Così è stato subito aperto immediatamente un procedimento al Tribunale per i minorenni dell’Aquila, mirato a valutare le capacità genitoriali oltre che lo stato di tossicodipendenza di entrambi.

L’archiviazione della procedura

Infine, dopo vari accertamenti, è arrivato il sospiro di sollievo definitivo per la famiglia. L’avvocato di fiducia dei genitori del piccolo è riuscito a dimostrare l’estraneità della coppia rispetto a quanto loro contestato. “A conclusione dell’istruttoria esperita, allo stato non sussiste alcun pregiudizio per il minore, avendo l’istruttoria svolta dimostrato la mancata assunzione di sostanze stupefacenti da parte della coppia genitoriale, che all’esito dei percorsi intrapresi è apparsa dotata di adeguate competenze genitoriali”.

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