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Net Neutrality, Trump su internet: più spazio a chi paga

Net Neutrality

Sancita dalla Federal Communications Commission americana l'abolizione della Net Neutrality. Trump da il via libera a un internet a due velocità.

Continua in maniera incessante l’opera di demolizione del presidente Trump per quel che riguarda l’eredità del predecessore Obama. Lentamente la nuova amministrazione sta assestando colpi micidiale alle riforme dei democratici. Una dopo l’altra crollano. Si era cominciato dalla riforma sulla sanità, con l’abolizione della Obamacare. Si era poi continuato con la politica estera assestando un colpo micidiale al neonato dialogo tra USA e Iran sul nucleare (i cui rapporti erano gelati fin dal 1979, anno della Rivoluzione di Khomeyni). Ma Trump non si è limitato solo a questi e ad altri colpi. Giunge infatti la notizia dell’abolizione della Net Neutrality da parte della Federal Communications Commission (d’ora in poi FCC). La FCC è l’agenzia che si occupa di regolamentare le comunicazioni.

Il voto porterà all’abolizione del principio di non-discriminazione sulla rete internet. In aggiunta a ciò, la FCC ha concesso il via libera alla possibilità di offrire un servizio di rete alle aziende che pagheranno. Più pagheranno e migliore sarà il servizio offerto loro. Una decisione che sostanzialmente fonda un ulteriore discrimine tra ricchi e poveri. Una decisione che prepara la base per un internet a due velocità.

Net Neutrality

La manovra è passata con i voti favorevoli di Michael O’Rielly, Brendan Carr e del presidente della FCC, Ajit Pai. A votare contro i due commissari democratici presenti in commissione, Mignon Clyburn e Jessica Rosenworcel. Vince dunque l’idea proposta dal governo Trump. L’abolizione del principio di non discriminazione e di favoritismo verso i siti e le aziende che pagheranno di più è ufficialmente in funzione. Una liberalizzazione, se vogliamo, di internet. La deregolamentazione porterà a una maggiore libertà, una maggiore efficienza e successo. Internet è diventato quel che è proprio in virtù delle regole del libero mercato e di un approccio malleabile alle regole.

Secondo il presidente della FCC, Ajit Pai, la regolamentazione imposta da Obama era troppo pesante e ingombrante. Il voto della commissione ha optato per un ritorno alle vecchie regole che hanno per anni dominato Internet. Secondo gli altri membri favorevoli al voto, non si tratta di porre la parole fine a Internet: semplicemente un ritorno alle origini.

Critiche al voto

Non concordi col voto espresso i membri democratici della commissione. Secondo loro è una decisione ingiusta e iniqua mettere in rilievo gli interessi delle grandi aziende rispetto ai diritti dei consumatori. L’agenzia FCC invece di difendere i consumatori contro le grandi aziende, li sta abbandonando. Una decisione ingiusta e che, con grande consolazione dei due commissari democratici, sembra porterà a una futura battaglia legale sul caso della Net Neutrality. Infatti l’ultima parola su questa questione non spetta alla FCC.

A pochi istanti dopo il voto di delibera della FCC sulla questione della neutralità della rete, il procuratore di New York, Eric Schneiderman ha annunciato che muoverà causa contro questa decisione. A schierarsi a favore della Net Neutrality ci saranno i colossi della Silicon Valley: Google, Facebook, Amazon. Sul fronte opposto, favorevoli alla sua abolizione, Verizon e At&t. Questo è l’inizio di una lunga battaglia che determinerà la libertà sulla rete e il suo libero usufrutto. Per ora, il primo punto va al complesso industriale delle Telecomunicazioni.