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Neural Machine Translation, la rivoluzione di Google Translate

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Google Translate si appresta a cambiare faccia. Mai più traduzioni parola per parola, via all’analisi di intere frasi con Neural Machine Translation. Si chiama Neural Machine Translation la nuova tecnologia alla base dei progressi di Google Translator. Progressi promessi, si intende, ma comunque...

Google Translate si appresta a cambiare faccia. Mai più traduzioni parola per parola, via all’analisi di intere frasi con Neural Machine Translation.

Si chiama Neural Machine Translation la nuova tecnologia alla base dei progressi di Google Translator. Progressi promessi, si intende, ma comunque un tentativo di fare un passo avanti rispetto alle attuali traduzioni automatiche fornite dal motore di ricerca più famoso del web.

Contesto o singola parola: i segreti di una buona traduzione

La differenza, secondo Mountain View, sta tutta nell’analisi del contesto e non della singola parola. La Neural Machine Translation non affronterà più un testo cercando l’equivalente in altra lingua di ciascuna singola parola, ma baderà all’intera frase, cercando di individuarne il senso.

E’ il lavoro del traduttore, dopo tutto. “Oggi”, spiegano da Google, “stiamo mettendo in azione la Neural Machine Translation per un totale di otto lingue, da e verso l’inglese: francese, tedesco, spagnolo, portoghese, cinese, giapponese, coreano e turco”, che “rappresentano le lingue native di circa un terzo della popolazione mondiale, che copre oltre il 35% delle domande rivolte a Google Translate”.

Google Translate vuole imparare a tradurre tutto. E bene

L’obiettivo futuro, se i risultati saranno buoni come si spera, è quello di rendere il nuovo sistema di traduzione disponibile per ogni lingua, da e verso ogni lingua.

A dimostrazione degli strazi prodotti da Google Translate, qualche tempo è uscito il libro intitolato “Charter in delirio” contenente alcune poesie di Emily Dickinson riportate in italiano tramite algoritmi. I risultati, per fortuna, sono comici, fra “zuppa inglese”, “acquisti di farfalla”, un “sito web di tessuto vivo” e appunto il “charter in delirio” del titolo della raccolta, altrimenti ci sarebbe da piangere. Vedremo se, in futuro, la Neural Machine Translation riuscirà a ottenere risultati migliori. Per ora, “tityre tu patulae recubans sub tegmine fagi” fa “Titiro ‘Neath un ampio faggio baldacchino reclinabile”. Che sia divertente, comunque, non ci piove.