> > Non buttiamo il Paese nella spazzatura

Non buttiamo il Paese nella spazzatura

italia

Ancora un piccolo sforzo, e l’Italia sarà l’unico Stato sovrano coperto da Moody’s ad avere un rating JUNK, cioè “spazzatura”sul proprio debito a lungo termine. Per dare a tutti un’idea di che cosa significa, basti pensare a un negoziante che vende merce con scritto “scadente”: il ...

Ancora un piccolo sforzo, e l’Italia sarà l’unico Stato sovrano coperto da Moody’s ad avere un rating JUNK, cioè “spazzatura”sul proprio debito a lungo termine. Per dare a tutti un’idea di che cosa significa, basti pensare a un negoziante che vende merce con scritto “scadente”: il rating JUNK, infatti, significa che i titoli di Stato (BTP) venduti dallo Stato italiano sono ad alto rischio di insolvenza, ovvero “tossici”. Non solo. Quando un’obbligazione e’ classificata JUNK da Moody’s, il titolo non può più essere più acquistato o posseduto dai grandi fondi pensione, dai fondi di investimento e dalle compagnie di assicurazioni: con i Junk Bond il rendimento è alto, ma il rischio è di non vedere un soldo alla scadenza. Chi finanzierà’ più il Paese, se anche gli investitori internazionali prendono il volo?

E Moody’s non è l’unico operatore di mercato a dubitare della sostenibilità del debito italiano nell’attuale contesto geopolitico, economico e finanziario nazionale e internazionale. Anche Goldman Sachs, la più autorevole banca d’affari americana, è tornata a lanciare l’allarme spazzatura sui BTP proprio a pochi giorni di distanza dalla (frettolosa) soddisfazione manifestata dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni sul trend dei titoli di stato italiani e dello spread. I Btp, è bene ricordarlo, rendono quanto i bond della Grecia, il fanalino di coda dell’Unione Europea.

Che dire? Per ora quello di Moody’s è solo un pre-allerta, ma la decisione finale è vicinissima, già il 19 maggio. Vediamo se si riesce a fare qualche altro scivolone nelle prossime due settimane: se il governo continua a litigare su tutto e con tutti, sicuramente ce la faremo. Senza contare le polemiche inutili sulla firma del MES, sui biocarburanti, sull’edilizia green e via dicendo. Vero è che siamo in Italia: Colpa di tutti, colpa di nessuno. Ecco come finirà.

Buon 25 aprile a tutti. E Viva l’Italia