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Kenny doveva arrivare ai i 12 anni d’età, ma ha spento 77 candeline!

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Kenny Cridge è un uomo che è affetto dalla sindrome di Down, esattamente l'uomo più anziano al mondo con tale sindrome Kenny ha avuto una vita difficile fin da quando era piccolo: infatti la sua mamma non sapeva di aspettare due gemelli e sono poi nati lui e  Dorothy, sua sorella. I medici er...

Kenny Cridge è un uomo che è affetto dalla sindrome di Down, esattamente l’uomo più anziano al mondo con tale sindrome

Kenny ha avuto una vita difficile fin da quando era piccolo: infatti la sua mamma non sapeva di aspettare due gemelli e sono poi nati lui e Dorothy, sua sorella. I medici erano convinti che Kenny fosse nato morto quindi lo sdraiarono su un lettino e si dedicarono alla sorella. In seguito però si sono accorti che il bambino era vivo e hanno capito di aver commesso un gravissimo errore.

Kenny secondo i medici non avrebbe mai potuto vivere oltre i dodici anni, e invece solo pochissimi giorni fa ha spento ben 77 candeline. Kenny vive presso una casa di riposo dove è amato e adorato da tutto lo staff, che di lui racconta: “Ha sempre un sorriso per tutti, può illuminarti la giornata con le sue risate – queste le parole della direttrice della casa di riposo, Ann Nicholson – Kenny ama esserre baciato e coccolato, è una persona molto affettuosa. Mi ripete spesso ‘coccolami’“. Una storia difficile quella di Kenny ma anche di una persona tanto amata e che con la sua bontà e simpatia si è circondato di affetti sinceri nel corso della sua vita, una vita che ha superato ogni record. Una vita molto più lunga di quanto si possa prevedere nella sua condizione.

Aggiunge sullo zio Kenny una delle nipoti: “Oggi le persone con la sindrome di Down sono trattate bene, ma all’epoca in cui Kenny era giovane non era così. Sua madre ha combattuto tantissime battaglie per farlo accettare al mondo ed anche suo padre lo adorava: aveva una moto con un sidecar, e lo portava in giro per i pub insieme a lui. E’ sempre stato una persona meravigliosa, e le persone nel villaggio dov’è cresciuto chiedono ancora di lui“.