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Nuova riforma costituzionale per il Conclave: a intestarsi il cambiamento è proprio Papa Francesco

A rivelare i primi passaggi della riforma è il The Remnant, un quindicinale americano

A rivelare i primi passaggi della riforma è il The Remnant, un quindicinale americano

Sono previste, anche per quanto riguarda il Vaticano, delle nuove riforme e, secondo quando riportato su Libero Corrado Ocone, tale riforma riguarderebbe il Conclave: “Un’altra e più radicale riforma costituzionale riguarderebbe il Conclave e, a intestarsi il cambiamento, sarebbe proprio Papa Francesco. Non essendo la Chiesa una democrazia, tutto starebbe avvenendo in modo sotterraneo, senza strombazzamenti e senza dibattito“.

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Le indiscrezioni svelate da The Remnant

A dare qualche informazioni in più al riguardo è The Remnant, un quindicinale americano, vicino ai conservatori cattolici.

Il gironale ha svelato i primi passaggi della riforma: il Papa avrebbe al cardinale Gianfranco Ghirlanda, già rettore della Gregoriana e suo uno di fiducia, istruzioni affinché “siano ridotte radicalmente le regole che presiedono all’elezione del Papa“.

Niente più le riunioni plenarie, meglio per gruppi: “Ognuno guidato da un capo e quindi facilmente indirizzabili“. Nessun diritto di voto ai porporati che hanno superato di ottanta anni: “Per lo più non nominati dal Pontefice“. E come ultimo punto: “All’assemblea sarebbero aggregati un buon 25% di laici, donne comprese, nominate dal Papa in carica“.

Con questa nuova riforma Papa Francesco porterebbe la a compimento la rivoluzione sinodale, che desidera da tempo e “volta a limitare drasticamente il potere della gerarchia e di quel clero che ne uscirebbe fortemente depotenziato“.

Le smentite della sala stampa vaticana

La sala stampa del Vaticano ha subito smentito quanto rivelato da The Remnant. Sempe nell’analisi di Libero però viene evidenziato: “Questo suonerebbe come una indiretta conferma della stessa e mettendo un po’ in fila sia le dichiarazioni papali degli ultimi anni sia alcuni atti concreti è possibile che una tale ‘rivoluzione’ avvenga. Con scenari, potenzialmente inediti: celiando, ma non troppo, potremmo trovarci un Luca Casarini, o un qualsiasi altro attivista no-global, e persino qualche eco-fanatico, con il potere di decidere il nome del capo della cattolicità”.

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