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Come fa un corpo umano a preservarsi anche dopo la morte

Preservazione corpo dopo la morte

Come fa un corpo a preservarsi per anni dopo la morte? Il caso dell’apertura della bara di Carlo Acutis ha risollevato questa importante domanda.

Il caso del giovanissimo Carlo Acutis il cui corpo è stato ritrovato “incorrotto” durante l’apertura della bara ha sollevato nuovamente una questione importante. Come è possibile che un corpo riesca a preservarsi e a mantenere la sua compostezza anche anni se non secoli e millenni dopo la morte?

La preservazione del corpo dopo la morte

La storia ci ha presentato nel corso dei secoli tantissimi esempi di come un corpo abbia potuto conservarsi alla perfezione (o quasi) anche a distanza di secoli o millenni. Cominciamo innanzitutto con il dire che dal momento in cui la persona muore, inizia anche la decomposizione. Il cuore non batte, il polmoni perdono la loro attività e il sangue non arriva più nelle varie zone del corpo. È in questo momento si attiva l’autolisi vale a dire quel processo nel quale alcuni enzimi digestivi iniziano lentamente a distruggere tutte le cellule. Da qui il passaggio verso la putrefazione è breve, grazie all’azione dei batteri che lentamente distruggono i tessuti. Il processo di decomposizione può avere una durata diversa a seconda delle condizioni ambientali nel quale si trova il corpo.

Se il cadavere viene deposto nella bara, ci vorranno circa una decina di anni affinché rimanga solo lo scheletro. Se il cadavere rimane all’esterno si parlerà di tempistiche ridotte di molto a causa dell’azione di animali selvatici e di insetti, nonché degli agenti atmosferici. La decomposizione può essere anche bloccata laddove si verifichino delle condizioni ambientali favorevoli. Infatti è noto che nei climi particolarmente gelidi il corpo una volta morto può conservarsi per millenni, proprio come nel caso della celebre “Mummia del Similaun”.

Il corpo incorrotto di Carlo Acutis

Da poco è stata aperta la bara del giovanissimo Carlo Acutis, il 15enne morto a causa di una leucemia fulminante nel 2006 che verrà proclamato beato il prossimo 10 ottobre. Si tratta di un caso che ha fatto parlare non poco grazie al corpo del giovane che è stato trovato “incorrotto” nonostante ormai siano passati 14 anni.

Tuttavia il vescovo di Assisi Sorrentino ha fatto chiarezza su questo punto specificando che alla prima apertura della bara avvenuta nel 2019 il corpo si trovava in stato di decomposizione e che al fine di mostrarlo ai fedeli, sono stati eseguiti diversi trattamenti tra cui una maschera in silicone. Come Acutis, tantissimi altri Santi onde evitare il deterioramento sono stati sottoposti a dei trattamenti conservativi.