Nicola Teofilo Ottavia ha una gamba fratturata, è spaventata ma è salva. Dopo due giorni di tentativi e salvataggi interrotti da una pioggia, la speleologa rimasta bloccata nella grotta di Bueno Fonteno (provincia di Bergamo) ha visto la luce e può tirare un sospiro di sollievo.
Durante le fasi delicate di recupero, determinante è stata la sua forza. A soli 31 anni, Ottavia Piana ha tenuto il sangue freddo e ha collaborato al meglio con i soccorritori e con una gamba completamente bloccata e ferita.
Le condizioni di Ottavia Piana: la speleologa rimasta bloccata nella grotta di Bueno Fonteno
Mentre l’Italia seguiva le cronache col fiato sospeso, lei ha mantenuto il sangue freddo. Ottavia Piana, speleologa di 31 anni, è rimasta per due notti nelle viscere del lago d’Iseo, all’interno di una grotta non del tutto esplorata e profonda 150 metri.
Si era calata domenica 2 luglio con alcuni amici e colleghi. Lo spirito di avventura l’aveva condotto a esplorare una nuova via d’uscita di questa cavità. Quando si è spinta oltre, per abbracciare l’ignoto, un blocco di roccia le ha fratturato la gamba che portava già i segni di una rottura del passato.
Da quel momento Ottavia è rimasta bloccata per ben due notti, mentre gli esperti del soccorso alpino cercavano di ristabilire i contatti, anche calando un cavo telefonico per permetterle di comunicare con l’esterno.
Ottavia si è salvata grazie alla sua forza
Ci son voluti ben 60 uomini e tecnici della IX delegazione del Soccorso Alpino e Speleologico lombardo e colleghi di altre regioni: Veneto, Piemonte, Trentino Alto Adige, Emilia Romagna. Attraverso una barella calata in verticale Ottavia è riuscita a risalire pian piano.
Nel corso delle due notti che hanno preceduto il salvataggio è sempre stata vigile, cosciente e determinata, anche se impossibilitata a muoversi. Adesso Ottavia sta bene, sorride, affronterà un percorso di accertamenti medici.
