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Padre denunciato dal figlio rifiutato: condannato

Figlio rifiutato

E' stato condannato il padre che era stato denunciato dal figlio rifiutato. L'uomo gli dovrà risarcire una somma pari a ventimila euro.

E’ stato condannato il padre che era stato denunciato dal figlio rifiutato. In particolare, l’uomo gli dovrà risarcire una somma pari a ventimila euro come danno esistenziale conseguente alla “privazione della figura paterna”. E’ stata dunque questa la sentenza da parte del Tribunale Civile di Matera che ha anche stabilito la mancata presenza e partecipazione da parte del padre alla vita del figlio nel corso di tutti questi anni. E’ la prima volta che una causa del genere viene promossa da un adulto. Il figlio, infatti, ora quarantacinque anni.

Figlio rifiutato

Il padre del figlio che lo aveva denunciato per non averlo riconosciuto è stato condannato. L’uomo dunque dovrà risarcire il figlio di una somma pari a ventimila euro come danno esistenziale conseguente alla privazione della figura paterna. A deciderlo è stato il Tribunale Civile di Matera, che inoltre ha stabilito anche la mancata partecipazione e presenza da parte del padre alla vita del figlio nel corso di tutti questi anni. Secondo il tribunale, quel figlio rifiutato durante la fase di crescita ha subito dei “rilevanti pregiudizi dei diritti della personalità”.

I protagonisti di questa storia sono Vincenzo Trani (il figlio rifiutato, che oggi ha quarantacinque anni ed è procuratore di promesse del calcio) e Giovanni Sanchirico, comandante dei vigili di Tursi (cittadina in provincia di Matera), l’uomo che è stato accusato di non aver dato un adeguato sostegno al figlio che non ha voluto mai riconoscere. L’avvocato di Trani, Luciano Vinci, ha spiegato che è la prima volta che una causa del genere venga promossa da un uomo che è già adulto. Solitamente, ha proseguito il legale, procedimenti di questo tipo vengono promossi dalle madri quando i figli, ancora minorenni, non vengono riconosciuti dai padri. Dunque questo caso rappresenta una vera e propria anomalia sia da un punto di vista umano che giuridico.

Il racconto del figlio

E’ stato lo stesso Vincenzo Trani a spiegare i motivi che lo hanno spinto ad un gesto del genere. L’uomo ha raccontato di aver denunciato il padre soprattutto per essersi rifiutato di considerarlo come suo figlio. Lo stesso Trani ha aggiunto che il paesino in cui è nato è piccolo, composto da circa cinquemila abitanti. Per questo motivo, molto spesso gli è capitato di incontrare quello che ormai sapeva essere suo padre. Inoltre, rivela che da bambino quando lo incrociava si aspettava e sperava di ricevere solo una carezza da quell’uomo. Un bacio, un abbraccio. Un segno d’affetto, insomma.

Ma invece dal padre non riceveva nulla. Faceva finta di non conoscerlo, di non vederlo. Questo ha provocato molta sofferenza nel figlio. Una sofferenza che si porta ancora dentro. proprio per questo motivo ha deciso di citarlo in tribunale. Per fargli capire quanto quell’atteggiamento di rifiuto gli abbia fatto male. La cosa che gli ha dato la forza di reagire, ha concluso Trani, è stata l’essere diventato padre. La sua intenzione è quella di regalare alla figlia quell’amore paterno che lui non ha mai avuto la fortuna di avere.