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Padre morto di ictus, madre e figlio disabili morti di fame. Un vicino: “Forse avremmo potuto aiutarli”

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Padre morto per ictus, madre e figlio disabili morti di fame e sete: tragedia a Macerata per la famiglia Canullo. La testimonianza di un vicino.

Padre morto per ictus, madre e figlio disabili morti di fame e sete: tragedia a Macerata per la famiglia Canullo. Sul drammatico accaduto, è intervenuto un vicino delle tre vittime.

Padre morto di ictus, madre e figlio disabili morti di fame e sete

I corpi senza vita di Ennio Canullo, di Maria Angela Moretti e di Alessandro Canullo sono stati rinvenuti a circa due dalla loro morte, avvenuta presso la villetta di Macerata in cui la famiglia Canullo viveva.

Sulla base delle ricostruzioni sinora effettuate, pare che Ennio Canullo, 80 anni, sia stato stroncato da un improvviso malore mentre sua moglie Maria Angela Moretti, 77 anni, e suo figlio Alessandro Canullo, sarebbero morti per inedia. Madre e figlio, infatti, erano entrambi affetti da gravi disabilità.

La drammatica scoperta dei tre cadaveri risale a settembre 2021, quando la sorella di Maria Angela ha contattato le forze dell’ordine non riuscendo a mettersi in contatto con la donna per settimane.

Dopo aver ricevuto la segnalazione, le autorità locali si sono recate a borgo Santa Croce nella giornata del 6 settembre 2021 e hanno rinvenuto i corpi senza vita dei tre componenti della famiglia Canullo in ormai avanzato stato di decomposizione.

I resti di padre, madre e figlio, poi, sono stati sottoposti ad autopsia. In questa fase, il medico legale Roberto Scendoni e il tossicologo Rino Fro hanno confermato che l’80enne Ennio Canullo è morto per un ictus mentre madre e figlio disabili sono morti di fame e sete. La disabilità della 77enne si era manifestata nel 2020 a seguito di un ictus mentre, per quanto riguarda il figlio della coppia, il 54enne era rimasto invalido dopo essere rimasto vittima di un incidente stradale da giovane.

In seguito alla morte dell’80enne, né la madre né il figlio sono riusciti a chiedere aiuto e nessuno ha mai bussato alla loro porta per sapere come stessero.

La testimonianza di un vicino: “Forse avremmo potuto fare qualcosa per aiutarli”

La tragica vicenda è stata recentemente affrontata a Storie Italiane, programma televisivo trasmesso su Rai 1. Ai microfoni della trasmissione, è intervenuto uno dei vicini della famiglia Canullo che, commentando l’accaduto, ha ammesso: “Siamo i vicini più prossimi, mi chiedo se avremmo potuto fare qualcosa in più. Ancora adesso provo dispiacere e mi commuovo perché è una tragedia che ci ha toccato da vicino”.

L’uomo ha anche raccontato che, con il trascorrere del tempo, la famiglia Canullo si era isolata e viveva il proprio quotidiano con estrema difficoltà. A proposito dei coniugi Canullo e del figlio Alessandro, poi, il vicino ha aggiunto: “Non so se potevamo fare qualcosa per aiutarli. Vedevamo sempre tutto chiuso e le luci esterne che la notte si accendevano. Per questo motivo non ci siamo posti l’interrogativo sul perché non li vedessimo. Erano soliti in estate andare al mare a Porto Recanati per poi spostarsi alla casa in montagna e tornavano a fine agosto. Eros faceva la spesa, cucinava, puliva, portava il figlio a fare riabilitazione. Faceva tutto lui, era una brava persona, era l’uomo di casa e, posso dire, non si è mai lamentato della situazione familiare, era una persona molto riservata, così come la famiglia. Una volta, a febbraio, mi telefonò perché suo figlio era caduto e lo aiutai a rimetterlo su. Ho visto un po’ di abbandono in quella casa. Gli suggerii di farsi dare una mano in casa da una signora, ma lui mi rispose che ce la faceva tranquillamente da solo”.