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Palestre aperte per protesta, il 20% riapre nonostante le multe

palestre aperte per protesta

Palestre aperte per protesta: la possibile data di riapertura potrebbe essere quella del 2 giugno ma non ci sono ancora certezze

Palestre aperte per protesta nonostante le multe. In mancanza di sicurezze il 20% delle strutture sportive ha deciso di riaprire in segno di protesta verso uno dei settori più colpiti dalle restrizioni per il contenimento del contagio.

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Palestre aperte per protesta

Il settore delle palestre e dei centri sportivi è indubbiamente uno dei più colpiti dalle chiusure per il contenimento della pandemia. Secondo una stima dell’ Associazione Nazionale Palestre e Lavoratori Sportivi (Anpals) circa il 30% non riaprirà più dopo un anno di chiusura a causa della pandemia. Un numero enorme che significa la perdita di lavoro per migliaia di persone.

La mancanca di date certe

Al momento non esiste una data certa per la riapertura che, come per molti settori, è strettamente correlata all’andamento della curva epidemiologica.  Si ipotizza il 2 giugno ma aprire a ridosso del periodo estivo non salverà di certo la stagione dato che con l’aumento delle temperature molti preferiscono allenarsi all’aria aperta. 

Ristori giudicati insufficienti

Dall’altro lato i ristori sono giudicati dall’Anpals del tutto insufficienti di fronte alle ingenti perdite che gli imprenditori hanno dovuto subire. Prima di tutto per la mancanza degli introiti ma in parte anche per gli investimenti affrontati per seguire tutte le regole dettate dal Comitato Scientifico nell’apertura prima della scorsa estate.

“Gli unici ristori cospicui sono arrivati ai lavoratori sportivi, agli istruttori, ai tecnici, agli allenatori – ha affermato il presidente dell’ANPALS Giampiero Guglielmi -,e strutture sportive hanno avuto perdite di 150-200 mila euro ma hanno ricevuto 6-7 mila euro di ristori, che non sono sufficienti neanche per una mensilità dell’affitto dei locali”

Il 20% potrebbe riaprire nonostante le multe

Per tutti questi motivi, secondo quanto affermato dallo stesso Guglielmi, molte palestre – si parla del 20% – potrebbero riaprire, nonostante il rischio di pagare multe salate. Una decisione maturata soprattutto dopo la manifestazione in piazza Montecitorio a Roma:

“So che è illegale – dice Guglielmi – ma non posso non mettermi nei panni di titolari di strutture sportive che non hanno più di che sfamare la famiglia. La maggior parte di loro non ha nulla da perdere, accetteranno una sanzione amministrativa pur di riprendere a lavorare” ha aggiunto il Presidente dll’ANPALS.

“Palestre luoghi controllati e sicuri”

Oltre alla mancanza di opportuni ristori e di date certe, la categoria contesta anche il discorso dei contagi, osservando che questi avvengono soprattutto nei mezzi pubblici e in altri contesti meno controllati delle palestre che invece devono sottostare a severi protocolli tra i quali la prenotazione degli atleti per evitare assembramenti, la misurazione della temperatura, l’igienizzazione dei locali e il tracciamento degli accessi in apposito registro.