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Parma, 18enne violentata in classe da un compagno

Violentata in classe da un compagno

Studentessa 18enne violentata in classe da un compagno di scuola in un Istituto di Parma. I carabinieri hanno aperto un'indagine.

Una ragazza di 18 anni ha affermato di essere stata violentata in classe da un suo compagno di scuola 19enne, mentre altri due studenti sono rimasti a guardare senza intervenire. È accaduto a Parma, all’Istituto Bodoni. La ragazza ha subito la violenza per venti minuti prima che l’aggressore si allontanasse. La studentessa si è subito rivolta alla preside della scuola e ha denunciato il compagno ai carabinieri.

Violentata in classe

Una studentessa di 18 anni ha raccontato di essere stata violentata nella sua classe, all’Istituto Bodoni di Parma. L’aggressore è un ragazzo di 19 anni che frequenta la stessa scuola ma non la stessa classe della vittima. L’ha stuprata dopo che la ragazza ha rifiutato di baciarlo. La violenza è avvenuta intorno alle 12. Nell’aula erano presenti altri due compagni di classe, che però sono rimasti a guardare senza intervenire.

La vicenda è stato ricostruita grazie alla testimonianza della ragazza. Ha raccontato alla polizia di essere stata avvicinata dal compagno, il quale ha cercato di baciarla e di palpeggiarla. Al rifiuto della ragazza, l’aggressore le ha prima sottratto il telefono, in modo che non potesse chiamare aiuto, e l’ha poi immobilizzata al muro. “Mi ha preso il cellulare e non voleva ridarmelo, io l’ho inseguito e ho cercato di riprenderlo a quel punto mi ha stretto le mani intorno al collo spingendomi verso il muro. Mi ha messo le mani su tutte le parti del corpo, io provavo a spingerlo via e a dirgli di fermarsi”, ha dichiarato la vittima.

La violenza è durata circa venti minuti, poi il ragazzo si è fermato e si è allontanato dall’aula. La studentessa a quel punto si è immediatamente rivolta alla preside dell’istituto e le ha raccontato l’accaduto. La ragazza ha poi sporto denuncia ai carabinieri, che stanno procedendo a interrogare il ragazzo e i testimoni per verificare il racconto della studentessa.

Violenza a scuola

I racconti di aggressione sessuale all’interno delle aule scolastiche colpiscono in modo particolare perché sono un esempio della violenza che arriva anche nei luoghi dove una ragazza dovrebbe sentirsi più sicura. Nel novembre del 2017 questo tema così delicato è stato oggetto di una lettera inviata al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne. L’autrice della lettera aperta è Stella, una donna della Brianza che all’età di 15 anni è stata stuprata in classe da un compagno, con l’aiuto di altri studenti e studentesse.

“Avevo 15 anni, Presidente. Frequentavo la prima liceo artistico a Besana Brianza. Un giorno durante l’assemblea di classe, senza insegnanti presenti, un gruppetto di tre compagne e un compagno cominciano a farmi il solletico e mi spingono contro la parete dell’aula. Ridono, rido anche io, mi ritrovo a terra. A quel punto le tre ragazze mi immobilizzano braccia e gambe e il ragazzo mi alza la maglia e poi il reggiseno, e sento freddo, e poi mi sbottona i jeans, li abbassa. Io ho smesso di ridere ma non riesco a liberarmi. Vedo le facce degli altri compagni che guardano allibiti tutti intorno ma nessuno mi aiuta“.

Nella lettera, Stella parla anche di quanto sia stato difficile per lei non provare vergogna e senso di colpa per l’accaduto. Particolarmente doloroso è stato accettare la sentenza del giudice che ha condannato gli aggressori a una pena lieve: qualche mese di volontariato, senza alcun risarcimento.