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Passaggio da ora solare a ora legale, abolito nel 2019

Ora legale

Il passaggio dall'ora solare all'ora legale scompare definitivamente nel 2019. Scopriamo cosa prevede la storica proposta di Juncker

Le nostre abitudini potrebbero cambiare radicalmente. E’ quanto lascia presuporre l’annuncio di Jean Claude Juncker, presidente della Commissione europea, in merito al discusso tema della cancellazione dell’ora legale; nella fattispecie il passaggio da ora solare ad ora legale diventerà, per i Paesi dell’Unione Europea, soltanto un ricordo: “l’ultimo passaggio all’ora legale – ha confermato Juncker – avverrà il 31 marzo 2019 o, per i paesi che sceglieranno di restare all’ora solare, il 27 ottobre 2019”, date indicate nella proposta presentata poichè, ha aggiunto il presidente della Commissione europea in occasione del suo discorso sullo stato dell’Unione, il 12 settembre, “È necessario abolire lo spostamento delle lancette, gli Stati membri dovrebbero decidere da soli se i loro cittadini devono seguire l’ora legale o quella solare”.

Ora legale, verrà cancellata?

La proposta della Commissione Ue prossima a concretizzarsi fa seguito ad un sondaggio che, tra i mesi di luglio e agosto, ha coinvolto i cittadini dell’Unione. Con un risultato schiacciante: la maggior parte di coloro che vi hanno preso parte, complessivamente 4,6 milioni di persone, si sono detti favorevoli alla definitiva cancellazione dell’ora legale ovvero allo spostamento, una volta l’anno, delle lancette dell’orologio avanti di un’ora. Spostamento che comporta un corposo risparmio nel consumo dell’energia elettrica dal momento che vengono sfruttate per 60 minuti in più al giorno le ore di luce durante il periodo estivo. All’ora legale fa seguito quella solare che invece corrisponde al fuso orario di riferimento dell’area di ogni specifico stato. Non solo nei Paesi Ue è in vigore l’ora legale, presente anche in Tunisia, Australia, Svizzera e Brasile.

La proposta di Juncker

Ma la volontà di Juncker è quella di abolire tale passaggio con la seguente motivazione: “Gli europei nel maggio 2019 non applaudiranno se continuiamo a dover cambiare l’orario due volte l’anno sulla base di direttive europee. Il cambio dell’ora – ha sottolineato – deve essere abolito. L’Europa non sarà mai una fortezza, perché il mondo appartiene a tanti, non a pochi. Fino alle elezioni dovremo dimostrare che possiamo superare le differenze est-ovest, nord-sud: dobbiamo dimostrare che insieme possiamo seminare il futuro di un’Europa sovrana. A maggio 2019 – ha ricordato – andremo a votare, ma i cittadini europei saranno interessati non alle proposte della Commissione, non si scalderanno per la buona volontà della Commissione per eliminare la plastica monouso o se, due volte all’anno, dobbiamo cambiare l’ora. Il cambiamento dell’ora deve essere eliminato”.

Cosa cambia da marzo 2019

Stando a quanto previsto, dunque, l’ultimo cambio delle lancette dell’orologio è previsto per il mese di marzo 2019 oppure a ottobre dello stesso anno. Ogni Paese infatti deciderà auttonomamente se restare all’ora solare o se far riferimento soltanto all’ora legale. Le specifiche date sono il 31 marzo o il 27 ottobre. L’esecutivo dovrà lavorare con l’obiettivo di portare a decisioni coordinate tra i Paesi confinanti, cercando di evitare che vengano a crearsi disparità tra gli stati. Il via libero definitivo alla rivoluzione dell’orario dovrà essere dato da Consiglio europeo e Parlamento dell’Ue entro il mese di marzo 2019.