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Perché è sbagliato dare la colpa all’uomo per la Marmolada

Il punto di distacco del seracco in Marmolada

Un giudizio "fuori dal coro" che mette alla berlina il climate change come causa: ecco perché è sbagliato dare la colpa all’uomo per la strage in Marmolada

Tecnicamente è sbagliato dare al colpa all’uomo per la Marmolada, lo spiega una analisi di Federico Punzi sulla pagina di Nicola Porro in cui si prefigura, nella narrazione sulla tragedia, l’assist perfetto al catastrofismo ambientale. Ha scritto Punzi: “All’indomani delle terribili immagini della valanga di ghiaccio, acqua e detriti rocciosi che ha travolto i malcapitati alpinisti sulla Marmolada, ci è toccato assistere ad un’altra slavina, questa volta cinica e farsesca, sulle prime pagine dei giornali”. 

Dare la colpa all’uomo per la Marmolada: l’errore

Poi la spiegazione: “Tutta la schiera dei professionisti del climate change in servizio permanente effettivo si è subito mobilitata, sfruttando la macabra occasione per promuovere la propria agenda politica, con tutto il suo armamentario retorico catastrofista”. A questo punto Punzi fa nomi e cognomi: “Un esempio su tutti, Mario Tozzi su La Stampa: ‘Il pianeta si vendica della follia umana’ e ‘c’è un solo colpevole: noi sapiens”. Secondo quella prospettiva si è trattato di “due frasi in cui è condensato il meglio, o il peggio, dell’ecocatastrofismo alla Greta.  Da una parte, l’antropomorfizzazione del pianeta, che come una divinità antica che abbiamo provocato, ‘si vendica’ (con la variante della montagna ‘assassina’); dall’altra, la criminalizzazione della presenza umana sulla Terra, come ha osservato Daniele Capezzone: siamo colpevoli, non più solo per le emissioni di Co2, ma per il solo fatto di esistere, di nutrirci o lavarci”. 

L’attacco ai “Savonarola del clima”

Poi la chiosa: “Questi Savonarola del clima invocano la ‘Scienza’, rigorosamente con la S maiuscola, ma nella loro retorica troviamo la più primitiva superstizione, quella dello stregone che spiega i fenomeni naturali attribuendoli all’ira del Grande Spirito per qualche cattiva azione ricaduta immancabilmente sull’intera tribù”.