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Di Maio "Media e Ue vogliono far cadere il governo"

Di Maio contro media ed Europa

Il vicepremier torna all'attacco dei media e dell'Europa, accusati di screditare il Def per far cadere il governo il prima possibile.

Luigi Di Maio torna all’attacco dei mezzi di informazione e parla di un tentativo “di far cadere il nostro governo il prima possibile” attraverso la sistematica bocciatura del Def da parte del “sistema europeo“, del “sistema mediatico” e dell’opposizione che fa il tifo “per lo spread e per il deficit dell’Italia”. Il vicepremier si trova a Potenza in occasione della campagna elettorale per le prossime regionali, dove Lega e M5S si presenteranno separatamente. “Gli attacchi di media e Ue sono riusciti nel miracolo di compattare” il governo, continua il ministro del Mise.

Di Maio “I giornali non facciano le vittime”

“Nei media c’è un conflitto di interesse pazzesco”, è il duro attacco di Di Maio. “Da una parte c’è Berlusconi, dall’altra De Benedetti. Io non ho neanche il potere di negare il diritto di critica. Quindi adesso non si mettano a fare le vittime alcuni giornali dopo che mi hanno riempito e impallinato con fake news per sei anni. Abbiano almeno la decenza di sapere che il ministro dello Sviluppo economico non ha nessun potere per chiudere un giornale, e meno male”. Ma durante un comizio il leader pentastellato minaccia: “Entro quest’anno tagliamo i fondi pubblici“. Gli fa eco il sottosegretario con delega all’editoria, Vito Crimi: “Le agenzie di stampa svolgono un servizio primario, ma sono troppe in Italia e lo sanno anche loro”.

Il sostegno degli altri giornali

Le testate del gruppo Gedi, nel mirino del ministro, hanno ricevuto l’incondizionata solidarietà dei comitati di redazione di altri grandi giornali italiani, tra cui il Corriere della Sera, la Stampa e il Sole 24 Ore. Il cdr del Fatto Quotidiano ha commentato: “È inaccettabile che Luigi Di Maio liquidi i problemi di un importante gruppo come Gedi che edita Repubblica, l’Espresso, la Stampa e altre testate con offensivi riferimenti a ‘bufale’ e ‘fake news’, cioè a una linea editoriale che non gli piace. Un’informazione libera e di qualità risponde al primario interesse di un Paese al quale non può certo bastare la propaganda di chi sta al governo”.

Sostegno anche dal Messaggero: “Auspicare la chiusura di giornali significa voler cancellare ogni forma di pensiero critico e di dissenso, ed è per questo un comportamento pericoloso – ancora più grave perché adottato da un alto esponente del governo – che va democraticamente contrastato in ogni sede”.

Verso le elezioni europee

A Potenza, Di Maio ha parlato anche delle prossime elezioni europee. “A maggio ci sarà un terremoto politico“, ha predetto, perché le urne assegneranno la vittoria ai partiti sovranisti che “cambieranno ogni regola”. Come già è accaduto in Italia, sembra dire il ministro, e come sta succedendo anche in Lettonia, dove il partito del vicepresidente della Commissione europea Valdis Dombrovskis è stato sconfitto. “È la fine di un’idea di Europa dei numerini e dell’austerity“, ha commentato Di Maio. Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, ipotizza che il governo “cerchi la procedura di infrazione” come strumento per la propria campagna elettorale contro l’Europa.