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Def, l'Europa è pronta a bocciare la manovra

Europa pronta a bocciare il Def

La Commissione europea si prepara a bocciare formalmente il Def. Si attende la stesura del Dpb e il probabile declassamento dei titoli Btp.

L’Europa si prepara a bocciare la manovra economica italiana. Un primo avvertimento è già pervenuto, per vie informali, a Palazzo Chigi: se la stesura definitiva del Def presenterà le cifre ipotizzate durante i vertici di governo, il documento riceverà il no della Commissione europea.

Il Dpb e il regolamento europeo

Il regolamento dell’Unione prevede che tutti i Paesi presentino a Bruxelles, entro il 15 ottobre, il Dpb, il Documento programmatico di bilancio. Il testo deve contenere tutte le cifre relative alle spese da sostenere durante l’anno successivo, con relative coperture, purché influiscano per più dello 0,1% del Pil. Il Dpb, si legge nella normativa, deve dichiarare se gli obiettivi di bilancio “si scostano da quelli previsti dal più recente patto di Stabilità” ed, eventualmente, “le differenze vanno debitamente motivate”. In caso di conti scoperti, la Commissione “adotta il proprio parere entro due settimane dalla trasmissione del progetto di documento programmatico di bilancio”. La scadenza è fissata per il 29 ottobre.

Standard & Poor’s e i titoli italiani

Ma anche il 26 ottobre il Def sarà sottoposto a un importante esame sul piano internazionale. In quella data, l’agenzia di rating Standard & Poor’s pubblicherà la propria “pagella”. Gli esperti ritengono probabile un declassamento dei titoli di Stato italiani. I Btp potrebbero essere accomunati ai cosiddetti “titoli spazzatura”, con una pesante ricaduta sullo spread. Se così fosse, la Commissione Bilancio della Camera, durante la discussione del Def in Parlamento, dovrà chiedere la modifica della legge di Stabilità. A quel punto la palla tornerà al governo, che dovrà prendere una decisione in merito – modificare la manovra o proseguire sulla strada del deficitentro metà novembre.