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Dl fiscale manipolato, Conte "Torno a Roma e si chiude"

Dl fiscale manipolato, Conte tornerà a Roma per chiudere

Il premier ha annunciato che, tornato da Bruxelles, leggerà integralmente il testo del dl fiscale per verificare eventuali manipolazioni.

Da Bruxelles, Giuseppe Conte interviene per fare da mediatore e porre un freno alla crisi che rischia di investire il governo dopo le dichiarazioni di Luigi Di Maio sulla manipolazione del dl fiscale. Il premier ha dichiarato che tornerà a Roma nella giornata di venerdì e “visionerà articolo per articolo” il testo approvato in CdM e giunto al Colle. “Abbiamo approvato un testo in Consiglio dei Ministri, quello deve essere”, ha assicurato.

Dl fiscale, il problema del condono

Davanti alle accuse avanzate dal vicepremier grillino a Porta a Porta, la Lega ha subito preso le distanze. “Noi siamo seri”, hanno dichiarato, rifiutandosi di sostenere l’alleato di governo in questa battaglia. Massimo Bitonci, sottosegretario leghista all’Economia, ha attribuito le parole del ministro del Mise alla paura di perdere elettori a causa della pace fiscale. “Quando hanno visto che il loro elettorato non prendeva bene la norma hanno pensato di fare un po’ di casino”, ha dichiarato.

Il condono, così com’è stato presentato nel dl fiscale, si scontra con lo slogan dell’onestà che il Movimento ha scelto come proprio cavallo di battaglia. L’iniziale proposta della Lega prevedeva sconti molto alti, apertura all’evasione, voluntary disclosure con l’estero e non punibilità. Il Movimento ha imposto diverse modifiche, tanto da scontentare gli elettori di destra.

Prima di procedere con l’accusa di manipolazione, il M5S ha provato ad arginare il malcontento dell’elettorato: nonostante il condono, gli evasori verranno puniti. Lo ha spiegato Stefano Bettagni, braccio destro di Casaleggio, intervistato a DiMartedì. Ma non è ancora abbastanza per il Movimento. Soprattutto in vista della manifestazione grillina che si terrà a Circo Massimo sabato 20 e domenica 21.

Gli attacchi del M5S

Non è il primo allarme complotto che il M5S lancia nei primi mesi di governo. Di Maio e Rocco Casalino hanno precedentemente sferrato un duro attacco contro il ministro Giovanni Tria e i tecnici del Mef. Lo scontro si è poi spostato su vie legali. Laura Castelli, sottosegretario grillino al Ministero dell’Economia, ha sporto denuncia e ha accusato la Guardia di Finanza di una fuga di notizie quando la bozza del dl fiscale è comparsa online. Il capo di gabinetto Roberto Garofoli ha risposto con una controdenuncia.