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M5S, Lannutti indagato per diffamazione aggravata dall'odio razziale

Diffamazione aggravata, indagato Lannutti

Il senatore pentastellato aveva pubblicato sui social un post sui "Protocolli dei Savi di Sion", un falso storico contro gli ebrei.

Diffamazione aggravata dall’odio razziale. Per questo reato il senatore del Movimento 5 Stelle Elio Lannutti è indagato dalla Procura di Roma secondo quanto riferisce Tgcom24. L’esponente pentastellato era finito nella bufera per un tweet sui “Protocolli dei Savi di Sion”. In sostanza il senatore aveva preso per buona la versione di un sito antisemita arrivando a citarne una parte: “Il Gruppo dei Savi di Sion e Mayer Amschel Rothschild, l’abile fondatore della famosa dinastia che ancora oggi controlla il Sistema Bancario Internazionale, portò alla creazione di un manifesto: I Protocolli dei Savi di Sion”. In realtà il documento non era altro che un falso storico creato ad arte dalla polizia zarista al fine di aumentare l’odio contro gli ebrei nella Russia imperiale dei primi anni del Novecento.

La difesa di Lannutti

La comunità ebraica di Roma ha presentato una denuncia alla Digos. Da qui l’apertura del fascicolo. A coordinare le indagini il procuratore aggiunto Francesco Caporale. Lannutti, dopo le polemiche scoppiate per il contenuto del post, era intervenuto su Facebook per ‘chiarire’ e scusarsi. Il senatore aveva sottolineato di “pubblicato un link sui banchieri Rothschild, senza alcun commento. Poiché non avevo alcuna volontà di offendere alcuno, tantomeno le comunità ebraiche o altri, mi scuso se il link ha urtato la sensibilità. Condividere un link non significa condividere i contenuti, da cui comunque prendo le distanze. Ci tengo a sottolineare che non sono, né sarò mai antisemita”. Il vicepremier (e capo politico dei 5 Stelle) Luigi Di Maio si era precedentemente dissociato da Lannutti e il presidente della Camera Roberto Fico aveva condannato l’intervento.