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Pizzarotti all'attacco del M5S: "Ecco tutte le regole non rispettate"

Pizzarotti contro i 5 Stelle

In un lunghissimo post su Facebook il Sindaco di Parma, ex esponente grillino, ricorda al Movimento tutte le promesse non mantenute.

Federico Pizzarotti attacca a testa bassa il Movimento 5 Stelle su Facebook dopo il voto online che ha salvato Matteo Salvini (gli elettori grillini hanno scelto il no all’autorizzazione a procedere contro il Ministro degli Interni in merito al caso della nave Diciotti). Il Sindaco di Parma ed ex esponente pentastellato elenca una serie di regole (e posizioni politiche) stabilite dal M5S e non rispettate dallo stesso Movimento.

Streaming, stipendi e gli indagati

”Tutto in streaming’: sparito lo streaming (fin dal meraviglioso incontro in luogo segreto con Casaleggio padre che andò a prenderli in autobus privato per portarli chissà dove senza streaming, dopo l’elezione di Grasso presidente del Senato)” ricorda Pizzarotti. Quindi prosegue così, in materia di “trasparenza” e “giustizia”: “‘Tutti gli stipendi e le restituzioni rendicontati’: appena li scoprono che non sanno manco controllare dei bonifici fanno sparire tutta la rendicontazione, così ora chiunque può tenere tranquillamente tutto lo stipendio. ‘Nessun Indagato’: è durata fino al primo indagato M5s e ad ogni nuovo indagato si “correggono” le interpretazioni. Regole sempre applicate per i nemici e interpretate per gli amici”.

Candidati, cariche e mandati

Il Sindaco si sofferma in seguito sul reclutamento dei candidati: “‘Candidati scelti dalla base’: è durata finché quelli scelti dalla base sono andati bene alla dirigenza, dopodiché sostituiti d’ufficio”. E ancora: ‘“Qualsiasi carica nel M5S sarà elettiva’: presidente non eletto, segretario non eletto, tesoriere non eletto, membri del direttorio non eletti, portavoce non eletti, responsabili comunicazione non eletti. ‘Massimo due mandati, poi a casa’: già dopo marzo avevano detto che, se si fosse tornati al voto, si sarebbe ripresentata la stessa squadra. E anche questa vedremo come andrà a finire alla fine”.

Alleanze e governo

Nel mirino di Pizzarotti finisce quindi il tema delle alleanze e della formazione del governo:’“Mai alleanze con i partiti’ (con specifica menzione alla Lega): non c’è bisogno di spiegazioni. ‘Mai più alleanze post elettorali fra partiti che si presentano divisi e poi inciuciano’ (non si chiama inciucio, si chiama alleanza): vanno da soli, poi “inciuciano” con la Lega; ah no, ora è un contratto. ‘I ministri li sceglie il Presidente della Repubblica’: il Presidente dice di no a uno fra molti e loro minacciano l’impeachment (senza sapere neppure cosa sia né che in Italia non esiste). ‘Mai più governi non eletti’ (i governi non sono mai stati eletti e non è previsto che lo siano): vanno al governo con un presidente del consiglio che non si era candidato tale e con una coalizione che non si era presentata alle elezioni”.

Euro, Tav e condono

Non mancano critiche nemmeno su alcune questioni calde, vere e proprie bandiere del Movimento: ‘“Fuori dall’Euro’: no, no, dentro l’Euro, assolutamente (poi una parlamentare dice pure “non so cosa voterei a un referendum”). ‘No al TAV’: TAV… vedremo come andrà a finire. ‘No al TAP’: TAP confermato. ‘Mai più condoni’: fanno il condono fiscale e pure il condono edilizio”.

Rai e libertà di stampa

Anche sui rapporti con i media Pizzarotti ha qualcosa, di forte, da dire: ‘“Mai in televisione’: è durata finché non ha fatto comodo andare in televisione (ma sempre e solo quando possono andare senza contraddittorio, altrimenti non sanno ribattere). ‘Fuori i partiti dalla RAI!’ – RAI interamente occupata insieme alla Lega senza lasciare manco un uscere alle opposizioni. ‘Siamo ultimi nella classifica della libertà di stampa’: poi fanno liste di giornalisti sgraditi e appena vanno al governo e attaccano i giornalisti che li criticano”.

L’invito finale

Al termine del post, “che induce ulcera”, Pizzarotti fa un invito agli ex compagni: “E vediamo se oltre a frasi come: e allora il piddi, non saresti stato nessuno senza Grillo, sputi nel piatto dove hai mangiato, e tante altre frasi fatte, sarete in grado di fare una serena autocritica”. Ma con la premessa che “le regole a cui non si deroga sono finite” (emblematiche le due immagini a corredo del messaggio, i simboli di M5S e Lega uniti, e la scritta ‘Game over’) .