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Di Maio contro Tria: "Se punta a aumentare l'IVA si può dimettere"

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Luigi Di Maio non ci sta a farsi dettare la linea sulla politica economica da Giovanni Tria. Sull'aumento dell'IVA il leader del M5S mette l'aut aut.

Luigi Di Maio non sembra aver gradito l’uscita di Giovanni Tria sull’aumento dell’IVA. Per non far scattare le clausole di salvaguardia il governo deve trovare coperture per almeno 23 miliardi. Il ministro dell’Economia però chiarisce che al momento non sono state trovate “misure alternative”. Il leader del M5S si sfoga: “Se continua su questa linea, si dovrà dimettere“.

Il guaio IVA

“Questa fuga in avanti non esiste. Noi siamo un governo, una squadra e il Movimento è il principale azionista di questa squadra. Abbiamo detto che l’Iva non aumenterà. Se Tria punta ad aumentarla si può dimettere” si sarebbe sfogato Luigi Di Maio con i suoi, dopo le dichiarazioni del ministro dell’Economia in audizione sul Def davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato.

Giovanni Tria infatti ha confermato che “la legislazione vigente in materia fiscale è confermata in attesa di definire, nei prossimi mesi, misure alternative“. Coperture che dovranno essere inserite nella prossima legge di bilancio anche se l’Upb avverte già che per evitare l’aumento dell’IVA il governo deve mettere sul piatto almeno 23 miliardi di euro. D’altra parte, però, se non scattassero le clausole di salvaguardia, “il disavanzo si collocherebbe meccanicamente al 3,4% del prodotto interno lordo”, chiarisce Bankitalia.

Verso dismissione del patrimonio

Uno scenario che alimenta tensioni all’interno della maggioranza. Ma il leader del M5S sembra categorico quando parla ai suoi fedelissimi, come riporta ilcorriere.it. “La prossima manovra sicuramente vedrà la sterilizzazione dell’Iva. Su questo non transigo e deve essere chiaro” avrebbe tuonato.

Per recuperare queste somme, il vicepremier pentastellato starebbe pensando alla dismissione di parte del patrimonio pubblico. Sembra infatti che il suo viaggio negli Emirati Arabi abbia portato dei frutti, con diversi investitori di Abu Dhabi pronti a mettere mano al portafoglio.