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Salvini, riguardo alle scorte disse: "I poliziotti non sono autisti"

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"Alcune scorte vanno eliminate per restituire poliziotti e carabinieri al loro lavoro, e a non fare gli autisti o i camerieri di nessuno".

Matteo Salvini durante il corso della sua carriera politica, non è stato sempre coerente. Ripercorrendo le sue gesta, ci troviamo di fronte per esempio alle sue famose citazioni contro il sud Italia, nel 2012 scrisse su Facebook: ““Una sciura siciliana grida e dice “vogliamo l’indipendenza, stiamo stanchi degli attacchi del Nord”. Evvai”. Giusto per riportare una frase soft. Ora dopo la polemica scatenata dal figlio Federico, riaffiorano altri vecchi asserti del vicepremier.

Salvini: “I poliziotti non sono autisti”

Matteo Salvini è abituato a stare all’interno della tempesta. La polemica più recente riguarda suo figlio, Federico. Il ragazzo, in vacanza a Milano Marittima accompagnato dal padre, ha approfittato del suo nome per fare un giro sulla moto d’acqua della polizia. Una bravata che ha fatto ammettere anche al vicepremier che si tratta di un “errore da papà”. Quello che fa riflettere, sono le parole dello stesso Matteo Salvini, risalenti ad Aprile 2019, quando il vicepremier si era espresso proprio sulla funzione delle forze dell’ordine. Aveva espresso il suo totale disappunto verso le scorte assegnate a chi non correva realmente il bisogno.

Un caso su tutti la discussione con lo scrittore Roberto Saviano. Salvini all’epoca sosteneva che se “alcune scorte hanno un senso” altre invece possono essere eliminate senza particolare rimpianti. Il motivo? Restituire poliziotti e carabinieri al loro lavoro. La frase però che fa scalpore è come il ministro degli Interni chiuse quella parentesi, a suo avviso i poliziotti dovevano tornare al loro lavoro ed evitare di fare gli autisti o i camerieri.