La notizia della vittoria del sì sulla piattaforma Rousseau ha scatenato l’ira di Matteo Salvini contro Pd e M5s. I due alleati del nuovo governo giallorosso sono “vigliacchi che si detestano ma si sono messi d’accordo per non far votare gli italiani”, è l’accusa avanzata dal leader della Lega nel corso di un’intervista rilasciata a Libero Quotidiano.
Salvini: “Pd-M5s vigliacchi”
Gli attacchi nei confronti degli avversari politici non sono certo una novità per Matteo Salvini, che nel corso delle ultime settimane ha più volte accusato pentastellati e dem di aver chiuso un occhio sulle divergenze che li separano pur di restare “attaccati alle poltrone” e cacciarlo da Palazzo Chigi e dal Viminale. Quello giallorosso è “un governo dell’odio” da cui Salvini si dice “orgoglioso di essere rimasto fuori. È un mercato delle vacche indegno. Ma era prevedibile, il ribaltone è stato ben organizzato”. Ciò nonostante, Salvini conferma le voci diffuse dal vicesegretario di partito Andrea Crippa sui presunti senatori grillini traditori: alcuni si sarebbero già rivolti a lui per trattare, ma “ora non è questa la priorità”.
Rispondendo a Matteo Renzi che ha più volte definito la crisi di governo la conseguenza di un “colpo di sole“, il vicepremier uscente ha assicurato: “Non ho preso un’insolazione a Milano Marittima. Tutta la Lega mi chiedeva di rompere e con lei gli imprenditori, le persone che incontravo, la società. L’ultimo sondaggio dice che il 90% degli elettori leghisti è a favore della rottura. La mossa ha compattato il nostro popolo”.
L’obiettivo da perseguire nel periodo che la Lega trascorrerà all’opposizione è “battermi perché non venga smontato il mio lavoro su immigrazione e sicurezza”. Due temi su cui “io bombardavo tutti i giorni. Non avevo ancora lasciato il Viminale e già dieci navi incrociavano al largo di Lampedusa”.