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Maria Elena Boschi punta il Campidoglio: il piano dei renziani

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Maria Elena Boschi punta il Campidoglio. L'obiettivo di Matteo Renzi per il suo movimento è arrivare a governare Roma

Maria Elena Boschi pronta a correre per un posto al Campidoglio: è questa l’indiscrezione che emerge dall’intervento della renziana al cinema Adriano di Roma dove si è tenuta una kermesse in formato ridotto: “La proposta di alleanza di Zingaretti con M5s? Stiamo facendo un lavoro molto serio sulla legge di Bilancio – ha detto Boschi -. Non si tratta di declinare l’offerta o meno: stiamo al governo e in maggioranza insieme e abbiamo un impegno serio fino al 2023 che porteremo avanti nell’interesse del Paese“.

Maria Elena Boschi punta il Capidoglio

Nel corso del suo intervento, la Boschi ha però sparato il colpo grosso: “Ovviamente, quando ci saranno le prossime elezioni politiche saremo avversari, come è naturale che sia” ha assicurato lasciando adito ad alcuni dubbi: che stia pensando di correre per il posto in Campidoglio. A farle da spalla, d’altronde, ci sarebbe Matteo Renzi, che dal canto suo desidera che il suo movimento possa governare un’altra grande città dopo Firenze. La grande fibrillazione dei renziani sarebbe iniziata nella serata di venerdì quando, ospite di Lilli Gruber, il segretario del Pd Zingaretti ha rivelato i propri rapporti con i pentastellati iniziando delle regionali: “Il nostro candidato in Emilia Romagna era e resta Bonaccini. Vogliamo fare l’alleanza con i 5 Stelle senza toccare il presidente uscente” ha detto Zingaretti. Poi il riferimento alla sindaca Raggi: “Non deve dimettersi, dovrebbe affrontare con più decisione e collegialità temi per troppo tempo irrisolti“.

La frecciatina di Zingaretti

Sono basito per le parole di Zingaretti – dice Giacchetti (Italia viva) – per cui la Raggi non si deve dimettere e deve lavorare con più impegno. Dico: se ci mette altro impegno rade al suolo la città“. Zingaretti quindi, ha approfondito il suo discorso: “Prima di questo governo si poteva dire che il Pd e il M5s avevano paura del voto. Adesso mi sembra che non abbiano particolari problemi perché hanno recuperato consensi, mentre noi adesso siamo il centro di una grande alleanza. Possiamo andare al voto in qualsiasi momento e con qualsiasi sistema elettorale. Altri non so“. Appare quindi chiaro che quegli “altri” siano i renziani, che dopo il taglio del parlamentari sono a rischio. Lo stesso Giacchetti aveva infatti commentato: “Io non ho mai amato il proporzionale, ma allo stato attuale il rischio è che si crei uno sbarramento di fatto tra il 10% e il 15%“.