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Regionali Emilia Romagna, Salvini: "Nel Pd più banchieri che operai"

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Nel corso della conferenza stampa in previsione del comizio di Bologna, Salvini ha fatto il punto della situazione politica in Emilia Romagna.

Nella conferenza stampa tenutasi il 7 novembre a Bologna in vista dell’incontro di giovedì 14 al Paladozza, Matteo Salvini – affiancato dalla candidata governatrice Lucia Borgonzoni – ha espresso la sua opinione sulle ormai sempre più vicine elezioni regionali in Emilia Romagna, auspicando una vittoria della coalizione del centrodestra. Il leader leghista ha inoltre illustrato la sua posizione sulla vicenda Ilva e sul comportamento tenuto dal governo nei confronti di ArcelorMittal.

Salvini sulle regionali in Emilia Romagna

Nell’aprire la conferenza stampa, Salvini ha dichiarato che, come già accaduto in Umbria, molti ex elettori del Pd voteranno Lega a questa tornata elettorale non sentendosi più rappresentati dalla sinistra tradizionale: “In questi giorni sto ricevendo decine di contatti da realtà che tradizionalmente i giornali dovrebbero catalogare a sinistra: dal mondo delle cooperative, dal mondo delle fabbriche, dal mondo del precariato. […] Se nelle sezioni del Pd ci sono più banchieri che operai ed agricoltori è evidente che gli operai e gli agricoltori vadano nelle sezioni della Lega“.

Nel giustificare questo comportamento del corpo elettorale, Salvini ha menzionato le nuove tasse che saranno introdotto all’interno della prossima Legge di Bilancio e che potrebbero essere estremamente deleterie per una regione come l’Emilia Romagna: “Io non so se al governo ci sono o ci fanno ma per una terra di lavoro come l’Emilia Romagna cose come la tassa sulla plastica, sullo zucchero, sulle auto aziendali vogliono dire migliaia di posti di lavoro a rischio”.

Sulle elezioni è intervenuta anche la candidata Lucia Borgonzoni, che accusa il Pd di non aver argomenti concreti da utilizzare contro la Lega: “Il governo della regione pensa solo a punire per educare. Non è il nostro concetto, noi abbiamo tante idee”. La Borgonzoni ha poi lamentato come la sinistra, malgrado rifiuti di considerare le prossime regionali come elezioni di portata nazionale, continui ad avere come punto di riferimento avversario Matteo Salvini e non la legittima candidata.

Le parole sul caso Segre

L’ex ministro dell’Interno ha poi preso la parole per parlare della vicenda degli insulti web a Liliana Segre, esprimendo la propria solidarietà nei confronti della senatrice a vita: “Non è una bella giornata quella in cui il paese italia è costretto a dare la scorta a Liliana Segre, a cui va tutta la mia vicinanza e tutta la mia comprensione come tutti coloro che sono vittime di odio ingiustificato. Negare l’olocausto o dirsi antisemiti nel 2019 è da ricovero”. Frasi che tuttavia contrastano con le dichiarazioni di poche ore prima in cui minimizzava la scorta conferita alla senatrice per le minacce ricevute sui social.

La vicenda Ilva

Sul finire della conferenza stampa, Salvini ha poi risposto alle domande dei giornalisti in merito al braccio di ferro tra l’esecutivo Conte e ArcelorMittal, con l’azienda franco-indiana decisa ad abbandonare il polo siderurgico dell’Ilva di Taranto. Alle frasi riportate di Luigi Di Maio, secondo il quale le multinazionali farebbero leva sui partiti sovranisti per minare la volontà dello stato, Salvini ha risposto: “Dissero coloro che hanno fatto nascere il governo tra Bruxelles Berlino e Parigi. A me interessano le decine di posti di lavoro in Italia, quindi questi cretini prima di approvare un decreto che taglia decina di migliaia di posti di lavoro dovevano pensarci”.