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Prescrizione, Bonafede: "Non voglio provocare crisi di governo"

giustizia

Il ministro Bonafede apre al dialogo con gli alleati di governo sul tema della riforma della prescrizione.

Nonostante le divergenze ancora presenti sulla prescrizione a poche settimane dall’entrata in vigore della sua riforma, Bonafede ha aperto alle proposte del Partito Democratico e assicurato di non voler causare una crisi di governo su questo tema.

Bonafede sulla riforma della prescrizione

Il Guardasigilli pentastellato si è dichiarato disponibile a vagliare le idee degli alleati dem e delle altre forze di maggioranza. L’unica cosa che chiede è di non inserire strumenti che facciano rientrare la prescrizione con un altro nome. Il riferimento è alla proposta di dare tempi certi oltre i quali far decadere il processo. “Un modo per far rientrare l’estinzione del reato dalla finestra“, ha spiegato.

Ha spiegato ai giornalisti di aver avuto interlocuzioni con membri del Partito Democratico con cui c’è un terreno per cercare soluzioni. Lo stesso ha affermato Andrea Orlando, che ha confermato l’apertura di un dialogo con il M5S seppur ancora vago e senza elementi di merito.

I tentativi di conciliazione arrivano dopo le tensioni nate tra democratici e pentastellati, con i primi che hanno chiesto il rinvio della riforma a quando si saranno garantiti tempi certi per i processi e i secondi che, per bocca di Di Maio, hanno fatto sapere che dal 1 gennaio lo stop alla prescrizione diventerà legge.


Il tutto mentre l’Aula si appresta a votare la proposta di legge del forzista Enrico Costa che scagionerebbe l’entrata in vigore della riforma Bonafede. Testo con cui Italia Viva si è dichiarata pienamente d’accordo e che anche il Pd ha guardato con interesse. Non sono infatti sfuggite le parole del partito che invitavano Di Maio a scegliere se condividere l’intervento correttivo della riforma con la maggioranza o “lasciare che il Parlamento si esprima“.