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Salvini critica chi sfrutta Vangelo in politica, poi bacia crocifisso

Salvini contestatori Vangelo

Matteo Salvini accusa i contestatori di servirsi del Vangelo per scopi politici: venti minuti dopo posa baciando un crocifisso.

In occasione della sua visita a Vibo Valentia, Matteo Salvini si è trovato a fare i conti con dei contestatori colpevoli a suo dire di aver utilizzato il Vangelo a fini politici. Poco dopo si è però fatto immortalare dai fotografi nell’atto di baciare un crocifisso.

Salvini contro i contestatori che strumentalizzano Vangelo

Mi fate schifo“. Così si era rivolto il leader della Lega tramite un post condiviso sui canali social ai “kompagni che invocano il testo sacro per giustificare l’apertura dei porti“. Costoro si sono infatti radunati nel luogo dove giovedì 12 dicembre Salvini era atteso per un evento legato alla campagna per le elezioni regionali del 26 gennaio 2020.

Al suo arrivo l’hanno accolto con megafoni e critiche, accusandolo di portarsi sulla coscienza i morti nel Mediterraneo. Un atteggiamento che non è piaciuto al diretto interessato, che li ha a sua volta accusati di strumentalizzare la religione a fini politici. Poco dopo non si è però tirato indietro nel farsi fotografare con un crocifisso in mano. Scatto postato sui social nemmeno venti minuti dopo la critica agli avversari.

Viva il Presepe, viva il Natale e viva le nostre tradizioni“, ha scritto a corredo del post. Molti utenti hanno osservato l’incongruenza delle due condivisioni, chiedendogli spiegazioni del perché lui possa usare simboli religiosi mentre gli altri no. Ciò che gli contestano è la sua volontà di volersi arroccare il privilegio esclusivo di portare la religione nella politica. Critica che lui muove agli avversari salvo comportarsi, secondo i detrattori, alla stessa maniera.


I più ricorderanno infatti quando ad alzare il Vangelo in piazza Duomo fu proprio lui, in occasione della campagna elettorale per le politiche del 4 marzo 2018.