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Manovra, Salvini attacca il governo: "Faremo ricorso alla Consulta"

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Atteso per il 22 dicembre il voto di fiducia sulla manovra. Protesta l'opposizione e Matteo Salvini annuncia: "Ricorreremo alla Consulta".

Dopo l’approvazione del Senato al maxi emendamento sulla manovra economica avvenuta nella serata del 16 dicembre, il governo ha chiesto nuovamente la fiducia sulla legge di bilancio nel suo passaggio alla Camera dei Deputati previsto per domenica 22 dicembre. Non ci sarà quindi il tempo per una terza lettura del testo, che verrà presentato direttamente in versione definitiva senza possibilità per Montecitorio di apporre ulteriori cambiamenti in corso d’opera. Contro le tempistiche dell’approvazione della manovra si è scagliato il leader della Lega Matteo Salvini, che ha annunciato il ricorso alla Consulta.

Manovra, Salvini chiede l’intervento della Consulta

La data più probabile per il voto di fiducia alla Camera è quella di domenica 22 dicembre alle ore 9:30 del mattino, quando inizierà il dibattito parlamentare sul testo. Sono in molti tuttavia a lamentarsi delle tempistiche eccessivamente strette, che secondo alcuni sarebbero state calcolate apposta per evitare una nuova verifica del testo.

Il segretario della Lega Matteo Salvini parla infatti in maniera esplicita di mancanza di trasparenza da parte della maggioranza nell’iter per la manovra, annunciando che farà ricorso alla Consulta. Un ribaltamento di fronti rispetto all’anno precedente, quando fu il Pd (all’epoca all’opposizione) a ricorrere alla Consulta per l’impossibilità di discutere ulteriormente la manovra del governo Lega-M5s. In quel caso però, la Corte si espresse in maniera lapidaria ribadendo l’inammissibilità del ricorso.

Proteste anche da parte di Fratelli d’Italia, con il capogruppo alla Camera Francesco Lollobrigida che ha affermato: “Mai una Camera ha avuto tempi così stretti, denunceremo questo fatto in ambiti extraparlamentari e parlamentari, siamo pronti a ricorrere in termini legali.

La replica delle istituzioni

Alle critiche delle forze politiche in merito ai tempi troppo stretti hanno replicato i Presidenti delle due ali del Parlamento italiano, che pur riconoscendo l’eccessivo allungamento delle tempistiche parlamentari hanno dichiarato come siano state rispettate tutte le procedure. Il Presidente della Camera Roberto Fico ha infatti affermato: “Abbiamo fatto il calendario rispettando tutte le forze politiche“. La Presidente del Senato Casellati ha aggiunto: “Non si tratta di un problema riferibile esclusivamente a questa Legislatura, ma negli ultimi anni la questione dei tempi di esame dei disegni di legge di iniziativa governativa sta assumendo dimensioni che, come Presidente del Senato, non posso non ritenere quanto meno preoccupanti.