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Decreto Scuola, Salvini: "Non capite nulla, i bambini tornino in classe"

Matteo Salvini decreto scuola

Matteo Salvini è intervenuto in Senato a elencare quelle che secondo lui sono le mancanze e le fragilità del Decreto Scuola.

Intervenuto a Palazzo Madama, il leader della Lega Matteo Salvini si è schierato contro il Decreto Scuola proposto dal governo paragonando la situazione italiana a quella di altri stati dove gli istituti scolastici si sono avviati alla riapertura.

Matteo Salvini sul Decreto Scuola

Oggi i bimbi sono a scuola in Francia, in Svizzera, in Austria, in Germania, in Belgio, in Danimarca e in Finlandia. Ovunque. Mentre noi siamo qui in Aula a fine maggio a intuire che forse un po’ di ragazzi torneranno in classe a settembre“, ha denunciato il numero uno del Carroccio accusando il governo di non aver saputo dare certezze durante l’emergenza.

Ha poi affermato che l’esecutivo “non ha capito niente” se pensa di continuare con la didattica a distanza e la mancanza di contatto sociale. Un bimbo, ha continuato, ha bisogno di andare in classe con i suoi compagni così come gli studenti universitari necessitano di vivere a pieno gli atenei. Su questo tema ha anche lanciato l’insinuazione che qualcuno voglia attaccare la scuola privata a parole e aiutarla poi nei fatti, “magari se ha contatti con qualche movimento al governo“.


Nel Decreto Scuola mancano a suo dire certezze per gli studenti fuori sede che hanno costretto le regioni ad occuparsene, per esempio facendo in modo che possano smettere di pagare affitti di cui al momento non possono fruire. Infine un commento sulle scuole paritarie, dimenticate a suo dire dal governo Conte che non ha pensato al destino di 900 mila bimbi e 180 mila lavoratori.