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Bonus Inps, c'è anche il consigliere piemontese del Pd Diego Sarno

diego sarno

Un terzo consigliere regionale piemontese è finito nella bufera per il bonus delle partite Iva da 600 euro.

Dopo i due leghisti Gagliasso e Leone, un terzo consigliere regionale piemontese è finito nella bufera per il bonus delle partite Iva da 600 euro. Si tratta di Diego Sarno, esponente del Partito Democratico ed ex assessore di Nichelino, che è alla sua prima consigliatura a Palazzo Lascaris.

Diego Sarno e il bonus delle partite Iva

Attraverso un lungo post su Facebook Diego Sarno ha raccontato: “Ciao a tutti, sono qui per raccontarvi della questione 600 euro Inps e di come sono andati i fatti per quanto mi riguarda. Ho deciso di scrivere perché come sanno le persone che mi conoscono, quando sbaglio sono il primo ad ammetterlo, come anche in questo caso. Un errore però di sottovalutazione e non una volontà da “furbetto” a cui ho cercato di rimediare subito, più avanti capirete il perché”.

Per poi aggiungere: “La mia compagna fa questo di lavoro e da sempre gestisce la contabilità riguardante la mia attività professionale. Durante il lockdown, per provare diverse procedure ha usato la sua partita Iva e anche la mia (avendone due tipologie diverse) così da essere pronta per assolvere senza errori e con una maggiore velocità le molte procedure gestite per i clienti dello studio nel quale lavora. Quando è uscito il bonus per gli autonomi, come sempre, ha usato la mia partita Iva per provare la procedura e nella contemporaneità di altre dei clienti ha concluso anche la mia per errore. Quando me lo ha detto, e qui c’è l’errore di sottovalutazione e poca attenzione, ho lasciato correre dando per scontato che il bonus non mi sarebbe stato concesso vista la mia situazione reddituale”.

Il consigliere dem ha proseguito: “Nelle settimane successive, quando ho visto l’accredito sul mio conto corrente ho cercato una soluzione e non sapendo di poter restituire la somma direttamente ad INPS, ho effettuato un bonifico pari all’importo ricevuto delle due tranche da 600 euro come beneficenza per l’emergenza covid. Non ho sentito l’esigenza di raccontarlo prima, ma oggi vista l’onda mediatica e avendo un ruolo pubblico sento il bisogno di raccontarlo per trasparenza e onestà intellettuale. Da sempre ho un’attività legata al mondo della comunicazione che è la mia principale occupazione che una volta terminata l’esperienza politica continuerà a sostenere me e la mia famiglia”.

Per poi concludere: “Prova del fatto che non sono nella categoria dei “furbetti” è la non richiesta (pur avendo i requisiti e potendola ottenere) della tranche dei 1000 euro visto che il fatturato della mia attività era sceso di oltre il 33% rispetto al periodo precedente. Non ho pensato neanche per un secondo di chiederli e infatti non l’ho fatto. Per concludere mi scuso per la sottovalutazione e la non attenzione in quel periodo difficile per tutti ma spero di aver con efficacia raccontato come sono andate le cose”.


In serata, Sarno ha deciso di autosospendersi dal partito. Una decisione raccolta dai segretari dem che sempre tramite social hanno affermato: “Prendiamo atto della decisione di Diego Sarno di autosospendersi dall’adesione al Partito Democratico. Accettiamo la decisione in quanto questo consentirà a lui di essere più libero di difendersi da accuse mediatiche e al partito di mantenere con credibilità una posizione di ferma condanna nei confronti di inopportune richieste di bonus destinati a lavoratori autonomi in difficoltà. Una posizione che d’altronde resta dura e critica indipendentemente dall’appartenenza del singolo consigliere o parlamentare. Restituire quelle risorse all’INPS è intanto un atto dovuto che correttamente il consigliere farà come anticipato nella lettera di autosospensione. L’errore, che sicuramente c’è stato, può essere rimediato con le giuste consapevolezze, le dovute scuse e comportamenti conseguenti. Ciò serve a ripristinare innanzitutto il valore della militanza politica, che perlopiù è svolta in forma volontaria e militante, come fa ognuno di noi e anche il consigliere Sarno ha fatto prima di essere eletto in Consiglio Regionale nel 2019, nel partito come nell’associazionismo”.